Bernard Anício Caldeira Duarte, semplicemente conosciuto come Bernard, è uno degli ultimi nomi, in ordine cronologico, accostato all’Inter. Il fantasista dello Shakhtar Donetsk, che ha siglato una delle due reti con le quali gli ucraini hanno sconfitto il fortissimo Manchester City di Guardiola, eliminando conseguentemente il Napoli di Sarri, ha il contratto in scadenza il 30 giugno del 2018. Ergo: molto presto potrà firmare una nuova intesa con qualsiasi club a livello mondiale. Il che significa che il prezzo del suo cartellino potrà pure essere abbordabile, ma che allo stesso tempo, per assicurarsi le prestazioni del verdeoro, si dovrà investire una cifra notevole sull’ingaggio del giocatore. Che già al momento è considerevole. “Bernard è triste e si rincuora con 300 mila euro al mese” – la rivelazione di qualche anno orsono del suo ex allenatore Mircea Lucescu -. Calcolatrice alla mano si tratta di uno stipendio non indifferente.

Secondo quanto appurato da FcInterNews.it l’obiettivo del fantasista è proprio questo. Massimizzare al massimo e firmare il contratto della vita, compatibilmente con un progetto tecnico importante. Su di lui, oltre ad alcune società brasiliane e della Chinese Super League, ci sarebbero anche, stando alla stampa d’Oltremanica, Chelsea, Liverpool e Arsenal. Società che di certo non hanno problemi economici. Col portafoglio gonfio e disposte a investire ingenti somme di denaro quando individuano un profilo interessante. C’è poi di più. Lo Shakhtar Donetsk non ha abbandonato la speranza di trattenere uno dei suoi gioiellini. E potrebbe far pervenire all’agente di Bernard una di quelle offerte che non si possono rifiutare. I giochi sono aperti a plurime possibilità.

Al momento mettere sotto contratto il calciatore non è una priorità per la società di Corso Vittorio Emauele. Serve un grande sforzo economico affinché Bernard possa essere nerazzurro. E ci sono altri profili, che tra costo del cartellino e ingaggio, interessano e intrigano di più Sabatini e Ausilio.

Sezione: Esclusive / Data: Ven 29 dicembre 2017 alle 21:15
Autore: Simone Togna / Twitter: @SimoneTogna
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