C'è un punto di contatto tra lo scudetto della seconda stella vinto dall'Inter di Simone Inzaghi e quello dei Record, secondo Beppe Bergomi, uno degli uomini chiave del tricolore 1988-1989: "L'analogia che noto è il modo in cui è stato vinto: loro hanno vinto col Milan, a 5 giornate dalla fine, noi battemmo il Napoli che era 7 punti dietro con 4 giornate d'anticipo - le parole dello Zio a Sky Sport -. Mi fermerei lì. I festeggiamenti? E' cambiato il mondo, noi festeggiamo allo stadio, poi andammo al 'Club degli amici', in Brera, un locale del presidente (Pellegrini, ndr). A una certa ora, eravamo tutti liberi".

L'Inter ha stradominato il torneo, ma non partiva certo con i favori del pronostico in estate, puntualizza Bergomi: "Ora diamo tutto per scontato, visti gli 89 punti in classifica, ma qualche mese fa non era così. L'anno scorso l'Inter ha perso 12 partite in campionato, poi a un certo punto c'è stata la svolta in Champions. In estate, sono cambiati 12 elementi in rosa, poi attraverso qualche piccolo aggiustamento l'Inter ha aggredito il campionato vincendo le prime tre, mandando un segnale nel derby. Poi faccio un esempio: con la Juve, a Torino, si parlò di squadra che si accontentò, ma andava giocata così quella partita". 

Sezione: Focus / Data: Dom 28 aprile 2024 alle 19:00
Autore: Mattia Zangari / Twitter: @mattia_zangari
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