"La tripletta in un derby surreale consacra Maurito da Rosario come l’animale d’area più mortifero d’Europa". Questo quanto si legge a proposito di Mauro Icardi sulla Gazzetta dello Sport. E i numeri sono chiari: "Lo dicono le comparazioni Opta sui migliori marcatori nei cinque più importanti campionati continentali. Icardi è primo per la media di palloni che gli basta toccare per segnare un gol: 20,33. E’ invece terzo se si passa al rapporto tiri/gol. Segna ogni 2,56 conclusioni provate, meglio di lui a oggi hanno fatto solo - ma in campionati meno tattici come Ligue1 e Bundesliga - Falcao del Monaco (12 reti in campionato con 24 tiri) e Uth dell’Hoffenheim a quota 2,40 (5 gol con 12 tiri). Messi, per citare un nome a caso tra i migliori bomber che giocano in Europa, segna ogni 58,36 tocchi e 5,18 tiri. Insomma, Mauro è un cobra che se ne sta buono nella cesta ma al primo morso ti colpisce. Curioso però che lo faccia soprattutto contro i migliori. Il calcio è pieno di attaccanti che segnano alle piccole e la vedono poco con le grandi. Icardi invece da «ragazzino» in maglia Samp zittì lo Juve Stadium e dopo le doppiette alla Fiorentina di Astori e alla Roma di Manolas e Fazio, è tornato al gol su azione a 50 giorni dall’impresa dell’Olimpico facendo di nuovo impazzire Bonucci, ma pure Musacchio e Romagnoli. Nel mezzo, aveva esaltato (con tutto il rispetto) Ajeti-Ceccherini, Helander-Gonzalez e Costa-Djimsiti non vedendo quasi mai la biglia contro Crotone, Bologna e Benevento. Una statistica spiegabile sia tatticamente - Mauro fatica a inventarsi un gol da solo contro squadre chiuse - sia con quella rabbia che dovrà trovare anche contro le «piccole» per fare il salto di qualità".

La rosea poi sottolinea come il bomber nerazzurro non sia particolarmente amato dalla sua Curva. Un paradosso, per uno che è l'opposto del tipico "bomber" disco e velina, spiegabile con il battibecco di Reggio Emilia e l'autobiografia.

Sezione: Focus / Data: Mar 17 ottobre 2017 alle 09:00 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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