Sul banco degli imputati, dopo il ko con la Fiorentina, finisce ancora Mateo Kovacic. Il campionato del giovane centrocampista nerazzurro fin qui si è rivelato altalenante, con più ombre che luci. La Gazzetta dello Sport porta a supporto dei numeri in tal senso. "I dati Opta guarniscono i voti delle pagelle Gazzetta. Kovacic ha giocato 24 gare su 25 di campionato, ma non è mai stato in grado di prendere la sufficienza per più di tre volte di fila. Il croato va a sprazzi, troppi per le necessità di questa Inter e per i desideri di Mancini. Fino alla nona giornata il suo campionato poteva anche definirsi positivo con sei partite dal 6 in su e solo tre negative. Poi è salito su un ascensore che non si è mai fermato, tra alti e bassi improduttivi. E soprattutto con la sensazione che il suo ritmo di gioco non sia da Inter, da questa Inter di Mancini specialmente. Quando gioca Xherdan Shaqiri da trequartista si ha sempre l’impressione che la scintilla possa scoccare da un momento all’altro. Quando invece su quelle zolle passa Kovacic il pallone gira più lentamente, attaccato idealmente a un elastico che non lo allontani troppo dal portatore. Il Mancio gli chiede meno tocchi, più rapidità di esecuzione. Il che vuol dire anche pensare più rapidamente. I dati Opta mettono in evidenza anche la direzione dei passaggi di Kovacic. I suoi 5 principali destinatari sono compagni di reparto (Medel, Hernanes e Kuzmanovic) e difensori (Juan Jesus e Dodò), non gli attaccanti. I numeri sembrano comunicare una scarsa voglia di rischiare, un richiamo al passaggio semplice. La cui lunghezza media raggiunge i 16 metri. Altro dato curioso. In giro per l’Europa, chi ha le caratteristiche simili, va molto più lontano. I passaggi di Pirlo mediamente ha un raggio di 22 metri, quelli di Xabi Alonso 20 e quelli di Modric 18. I 16 metri di Kovacic sono gli stessi di Danilo D’Ambrosio, un esterno difensivo. Mateo pare non voler rischiare, non voler andare oltre il compito basico (solo 1,58 passaggi lunghi a gara va a buon fine, nel suo ruolo la media in A è oltre il 2). Da trequartista non sfonda, da regista non ha la maturità, da interno gli manca la fisicità per impattare l’urto avversario. In 24 presenze, ha effettuato solo 36 contrasti, poco più di uno a match. E i palloni intercettati sono stati solo 16".

Sezione: Focus / Data: Mar 03 marzo 2015 alle 09:10 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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