Ospite a ‘Calciomercato-L’Originale’ negli studi di Sky Sport, il responsabile del Settore Giovanile nerazzurro Roberto Samaden si è espresso a proposito di temi connessi con la crescita dei giovani, con un piccolo excursus a proposito di Donnarumma e della breve parentesi interista che il portiere di Castellammare ha vissuto prima di firmare col Milan: "Fino ai 14 anni è dura legare a sé dei calciatori, ma chi come Castellini ha avuto modo di conoscerlo professionalmente già a 12-13 anni era in grado di dire che si trovava davanti a un piccolo fenomeno. Per quanto riguarda il mio lavoro, sono all’Inter da 27 anni, e questa continuità è dovuta alla fiducia delle varie proprietà, da Pellegrini a Moratti fino a Thohir e Suning. Il mio passato da calciatore non di prima fascia mi ha concesso di crescere professionalmente per il mio seguito da dirigente, e di pormi altri obiettivi. Sul cambiamento generazionale, dico che i ragazzi son cambiati molto negli anni, ma spesso siamo noi ad avere cattivi pregiudizi nei loro confronti. Un educatore deve avere professionalità e fiducia, così da trasmetterla ai giovani: è chiaro, poi, che i ragazzi bisogna conoscerli, e occorre rapportarsi con loro a partire da questa conoscenza e da tale rapporto. Per portare i ragazzi in prima squadra occorrono investimenti, e in Italia siamo ancora lontani da realtà estere come il Barcellona; in ogni caso, noi investiamo 9-10 milioni all'anno sui ragazzi. Borja Valero? Immagino sia una scelta che va nella direzione di abbinare qualità e personalità”.

Sezione: Focus / Data: Ven 23 giugno 2017 alle 23:28
Autore: Antonello Mastronardi / Twitter: @f_antomas
vedi letture
Print