Ecco un altro stralcio dell'intervista a SportWeek di Antonio Candreva. Dopo il primo assaggio (rileggi qui), vi proponiamo il secondo spezzone dell'esclusiva all'ala nerazzurra che tanto bene sta facendo al suo primo anno di Inter.

Scelto da Mancini, sceso in campo con De Boer e ora allenato da Pioli. Chi, tra questi tre, l'ha colpita per una qualità che reputa fondamentale?
"Ero entusiasta all'idea, ma non ho mai lavorato con Mancini. Mi dispiace per come sia andata con De Boer, si è impegnato molto. Ma credo che Pioli abbia la capacità di stare sempre sul pezzo, anche durante la settimana, sempre attento al dettaglio".

Meglio uno spogliatoio a maggioranza italiana o con tanti stranieri?
"In un gruppo con più italiani si riesce a creare uno zoccolo duro che poi può aiutare i ragazzi che vengono da altri Paesi a integrarsi meglio".

Ha più fame di vincere un italiano all'estero o uno straniero in Italia?
"Gli italiani all'estero hanno sempre fatto benissimo".

Differenze tra derby di Roma e di Milano?
"A Roma già dal martedì trovi centinaia di persone fuori dal campo di allenamento. E anche il post-derby dura una settimana. A Milano si respira un'aria più tranquilla con i tifosi. Milanisti e interisti vanno allo stadio insieme. A Roma non sarebbe possibile. Mentre in campo è uguale: sai che è una partita particolare e vuoi vincerla".

Da settimane ripete che, nonostante qualche incomprensione alla Lazio, non è stato un problema ritrovare Pioli all'Inter. Ma dove stava quando l'ha saputo?
"Al raduno con la Nazionale. Mi hanno subito preso in giro: “Ora ritrovi il tuo papà!”. Noi diciamo così perché tra padri e figli si discute spesso. La verità è che alla Lazio ci sono state frizioni che fanno parte del nostro mestiere ma non ci siamo mai mandati a quel paese. Non c'è stato nemmeno il bisogno di dirci “azzeriamo quello che è stato”, abbiamo solo parlato di come fare al meglio il bene dell'Inter".

Non era meglio rimanere alla Lazio visto il lavoro di Inzaghi?
"Simone aveva espresso il desiderio che restassi. Ho lavorato con lui nell'ultimo periodo dell'anno scorso e ho sempre detto che avrebbe avuto un futuro importante".

Quanto è pazza questa Inter?
"E' pazza, ma ci abbiamo messo anche del nostro".

Sezione: In Primo Piano / Data: Sab 22 aprile 2017 alle 08:30 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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