Che abbia già il destino segnato oppure no, Frank de Boer oggi sarà come sempre al suo posto durante la conferenza pre-partita al centro sportivo 'Angelo Moratti' ad Appiano Gentile. Il tecnico olandese ha risposto alle domande dei giornalisti presenti, che probabilmente verteranno sul suo futuro prima ancora che sulla difficile gara di domani sera contro i granata di Sinisa Mihajlovic. FcInterNews.it vi propone le parole dell'olandese:
Che voglia avrebbe di prendersi una rivincita con tutta questa campagna contro di questi giorni?
"Va sempre così per me, sono un po' stanco di parlare di queste cose. Non mi serve questa situazione, contano solo i giocatori e la squadra. Mi interessa solo come possiamo cambiare questo momento, è molto difficile per me e per l'Inter. Tutti dobbiamo rimanere uniti per cambiare questa situazione. Abbiamo lavorato come sempre, per me è solo una questione di tempo. So che è molto difficile perché nel calcio non c'è molto tempo ma è così, rimanere concentrato sul Torino è l'unica cosa che posso fare".
Cosa le ha detto la dirigenza?
"Abbiamo iniziato un progetto che sapevamo non fosse facile. Negli ultimi 5 anni l'Inter non ha mai vinto, c'è una ragione e dobbiamo cambiare. La società Suning sapeva questo e ha accettato, con grande fiducia di fare il meglio per l'Inter. Per me è importante perché quando abbiamo iniziato il progetto eravamo consapevoli della sua difficoltà".
Si rende conto se ha il polso della situazione nei confronti dei giocatori? A Bergamo in troppi hanno giocato al di sotto delle loro possibilità.
"Il primo tempo contro l'Atalanta è stato il peggiore da quando sono qui, ero arrabbiato con i giocatori perché non erano quelli che conosco. Abbiamo cambiato atteggiamento nella ripresa e ho visto giocatori con più coraggio col pallone. Abbiamo fatto decisamente meglio, dopo il gol l'unica squadra che ha provato a vincere era l'Inter. A Bergamo è sempre molto difficile per l'Inter. Non ero affatto contento del primo tempo, tutti noi vogliamo vedere un'Inter come all'inizio del progetto. Non vogliamo solo 45 minuti ben giocati, ma tutta la partita. Lo spogliatoio? Sì, è con me al 100%. Io ho molta fiducia nella squadra, sappiamo di dover migliorare molto considerando le ultime partite. Sono fiducioso, abbiamo giocato solo una partita molto male".
Sente la dirigenza vicina? Si sente protetto?
"Sì, la dirigenza è sempre qui, parliamo sempre in campo e fuori e l'ambiente è molto disponibile. Loro hanno una propria opinione, ognuno ha la sua e non c'è problema. Sento la fiducia di Suning e in questo momento è molto importante sia per me sia per la squadra. Tutti abbiamo fiducia in questo progetto".
Si dice che potrebbe non bastare battere il Torino per la conferma, se dovesse andare così che penseresti?
"Io non voglio pensarci, voglio solo pensare a preparare la squadra. Dopo penseremo al resto, io sono ottimista. Ho fiducia nella squadra e credo che si possa cambiare questo momento. La società sapeva che il progetto era difficile e ora mi sta sostenendo".
Sei arrivato a 10 giorni dall'inizio del campionato e si sono perse tante partite. C'è qualcosa che non rifaresti? Qual è stato l'aspetto più difficile da gestire per te?
"Per me la filosofia è sempre rimasta la stessa, molte partite le abbiamo giocate come volevamo. Magari non per 90 minuti, però contro Juventus, Roma, Cagliari e Bologna ho visto l'Inter che vorrei vedere sempre. In questo momento dobbiamo capire di non poter commettere errori. Per me è solo questione di tempo, è molto difficile lavorare con 20 nuovi giocatori. Molti sono delusi perché non giocano ma solo undici possono scendere in campo. Bisogna accettare questo ma non è facile anche per me. L'ho detto anche alla squadra, solo undici possono giocare".
Se avesse preso questa squadra a inizio giugno, l'avrebbe costruita così com'è oggi?
"Quando hai più settimane per preparare il campionato, riesci a trovare i limiti della squadra e prepararti meglio per il campionato. Quello che dovevamo provare nelle amichevoli lo stiamo provando nelle gare ufficiali. Ora trovi problemi che avresti scoperto durante la pre-season. Questo è molto difficile, non abbiamo avuto tante amichevoli ed è il vero problema. L'Inter ha voluto proporre un calcio più offensivo, ma per tutto ciò serve tempo. Man mano si possono scoprire i giocatori, partendo da un'idea di base che col tempo e l'esperienza poteva cambiare. Col tempo avrei potuto scoprire la rosa ideale per concretizzare questa filosofia. Ora bisogna accettare la situazione e procedere passo dopo passo e a un certo punto i tasselli del puzzle andranno al loro posto. Non è facile farlo a campionato in corso. Ma all'inizio del progetto ho acettato la situazione, la dirigenza e la società ne erano consapevoli. Non è che con un altro allenatore questi problemi si risolveranno, un altro tecnico dovrebbe affrontare le stesse problematiche. Conta solo che Suning creda in questo progetto e che noi possiamo sistemare la situazione".
Ci parli del Torino? E' una partita per gente di carattere o piedi buoni?
"Il Torino è una squadra che gioca e pressa alto, è in un buon momento e i tre attaccanti sono in forma. Ljajic, Belotti e Falque stanno bene, la squadra viene a San Siro con grande fiducia. Per me è un buon momento per vincere. Sarà una gara interessante, giocano 4-3-3, pressano e hanno la nostra stessa filosofia".
A Bergamo e col Southampton i peggiori primi tempi.
"Contro il Southampton ho visto disciplina senza palla, la stessa vista contro la Juventus. Si deve sempre iniziare da questo in qualsiasi modo vogliamo giocare. Prima stiamo compatti, poi con la palla dobbiamo giocare con fiducia. Cosa che è accaduta nella ripresa, soprattutto dopo il gol".
Se la condizione come dici tu è buona, perché l'avversario arriva sempre prima sulla palla?
"A Bergamo il primo tempo era molto brutto, non so come abbiamo potuto giocare così. Però dobbiamo sapere che quando l'avversario segna per primo la nostra testa ne risente, come è successo in altre occasioni. Ci costa molte energie, bisogna essere più concentrati. Siamo noi a dover segnare per primi. Ieri ne abbiamo parlato con i giocatori ed è molto importante per la squadra mantenere la concentrazione. Non si può prendere un gol, conta a livello di testa".
Cosa vi siete detti con i giocatori? Ci saranno cambi nella formazione di domani?
"Non voglio parlare di ciò che ci siamo detti. Voglio vedere una squadra unita dalla stessa idea di gioco, questo per me è molto importante. Deve esserci solo un'idea, vincere con la nostra filosofia".
In Olanda la gente si chiede se ha fatto la scelta giusta ad accettare l'incarico.
"Sì, Milano e l'Inter mi piacciono molto. Mi sento molto apprezzato dai tifosi, la vita qui è buona, tutto funziona bene per vivere. Non solo per vivere ma anche per lavorare, qui c'è tutto per lavorare bene".
Qual è la critica che l'ha più ferita?
"Non leggo molto in questo momento, non serve per cambiare la situazione. Conta solo lavorare. E' sempre meglio se si parla bene dell'Inter o di me, però in questo momento sappiamo che non è così. L'unica cosa che ho detto è che bisogna lavorare duramente, il resto non serve".
Lei ha sempre parlato di Suning riferendosi alla società. Si sente sostenuto da Thohir?
"Thohir è la società, così come Suning mi supporta. Mi riferisco alla società ma parlo di tutti, Ausilio, Zanetti, Thohir...".
Come mai Banega è scomparso dai radar? Gabigol non è mai apparso.
"La questione è tattica, non devo spiegare la mia decisione ma sono molto soddisfatto da Ever. Sta facendo bene, ma abbiamo molti buoni giocatori al momento. Ho preferito Brozovic, poi possiamo sempre cambiare. Non è un problema di giocari quanto piuttosto tattico. Di Gabriel ho detto spesso che deve capire che qui non è facile per lui. La squadra non è in un buon momento e inserire un nuovo giocatore non è facile. Sta lavorando duramente, arriverà il momento in cui giocherà".
Ti sei arrabbiato con Medel? Sarà multato?
"Se sarà multato decide la società, dobbiamo parlare di questa situazione. Ha danneggiato sé stesso ma anche la squadra. Deve sapere che ha sbagliato, in questo momento un giocatore esperto come lui è importante per noi. Però è così. A breve sapremo il risultato del ricorso ma di certo mancherà domani. Non si è comportato in modo molto intelligente".
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