Il derby, si sa, non è una partita come le altre. E’ un match carico di storie da raccontare, da vivere con passione, perché chi vince una stracittadina afferma - almeno fino al derby successivo - il proprio predominio su Milano. In questi ultimi anni Inter-Milan non ha regalato grandi sussulti. Una sfida quasi dismessa, senza grandi protagonisti, ma con una costante: le maglie a strisce - più o meno evidenti: le gioie e i dolori del marketing - che escono dalla pancia di San Siro e si presentano al centro del campo prima del fischio d’inizio, a simboleggiare due storie e due culture diverse che si intrecciano (almeno) due volte l’anno. 

Arrivati a questo punto della stagione, il derby potrebbe non avere più molto senso. Inter e Milan sono relegate a metà classifica e impantanate in una mediocrità sportiva che non permette alle due milanesi di tornare a competere ad alti livelli. Tuttavia la squadra dovrà dimostrare di saper salire di colpi in occasioni come queste, quando tutti gli occhi sono puntati su di loro e la pressione è massima. L’Inter inoltre avrà diverse assenze a cui far fronte, soprattutto a centrocampo: Fredy Guarin e Marcelo Brozovic saranno squalificati e quindi Roberto Mancini dovrà inventarsi qualcosa per assemblare un nuovo pacchetto in mezzo al campo. Senza due titolari fissi (a parte la partita contro il Cesena, il croato da quando è arrivato ha sempre giocato) ci potrebbero esserci degli stravolgimenti nella formazione. Il primo scelto per affiancare il Pitbull sarà quasi certamente il Profeta Hernanes, reduce dall’ottima prestazione di Verona. Obi, Kovacic o addirittura Gnoukouri sono ipotesi che potrebbero andare a concludere il centrocampo. 

Anche il Milan dovrà far fronte a qualche assenza importante: Riccardo Montolivo verosimilmente salterà il derby per infortunio, Mattia Destro si è allenato ma è ancora in dubbio per la forte contusione alla tibia e qualora i due dovessero recuperare, partirebbero probabilmente dalla panchina. Spazio quindi a Giacomo Bonaventura che l’ultimo giorno del calciomercato estivo dello scorso anno si apprestava a vestire la maglia dell’Inter per poi, in un rocambolesco intrigo, finire sulla sponda opposta del Naviglio. Inzaghi dovrà scegliere se farlo giocare a centrocampo, a fianco di De Jong e Van Ginkel, oppure in attacco, dove in tre scalpitano per una maglia da titolare: Menez sembra confermato unica punta, mentre Suso e Honda duellano per gli esterni. L’ex attaccante rossonero non perderà uomini in difesa, così potrà confermare per la quinta volta la stessa linea a quattro dietro. Il capitano per l’occasione sarà Abate, i cui derby passati sono stati… burrascosi, a causa della presenza del Principe Diego Alberto Milito che - in un modo o nell’altro - riusciva sempre a far passare un brutto quarto d’ora al terzino rossonero.

Sì, manca sempre meno alla stracittadina milanese. Sulla carta, l’Inter perde molto con le assenze di Brozovic e Guarin. Il croato, sebbene l’ultimo periodo sia leggermente calato, è fondamentale per lo smistamento di moltissimi palloni che passano per il centrocampo nerazzurro, mentre il Guaro è di fatto uno dei pochi imprescindibili del Mancio-bis, quindi privarsi del suo dinamismo sarà complicato. Il Milan invece può contare sulla poliedricità di Jack Bonaventura, mentre in attacco si affiderà come di consueto alle fiammate di Jeremy Menez. Ai punti, l’Inter sembra perdere qualcosa all’inizio di questo derby. Ma chissà che, spinti dalla foga, Hernanes e l’altro centrocampista che verrà scelto dal Mancio non possano giocare una grande partita e far dimenticare che i titolari dell’Inter fino ad oggi non erano loro. D’altronde derby vuol dire anche poter sognare. 

Sezione: In Primo Piano / Data: Ven 17 aprile 2015 alle 23:34
Autore: Marco Lo Prato / Twitter: @marcoloprato
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