Tra i tanti giocatori osservati con la lente di ingrandimento nel derby di domenica scorsa, c'era sicuramente Roberto Gagliardini. Schierato in campo senza la possibilità di essere messo in discussione grazie agli infortuni di Brozovic e Joao Mario, che hanno reso obbligate le scelte di Spalletti, il centrocampista italiano era chiamato ad una risposta di personalità dopo un avvio di stagione non del tutto convincente. Spesso lento e un po' impacciato nella gestione del pallone, il derby doveva essere la partita per poter dimostrare di essere pronto a partite del genere. Analizziamola attraverso i numeri e non solo. 

CONCRETO - Schierato al fianco di Vecino nella mediana a due, Gagliardini aveva il compito di restare a costante protezione della difesa, lasciando all'uruguaiano il compito di slanciarsi a livello offensivo. Gagliardini ha offerto una partita di sostanza, esattamente quella che voleva Spalletti: la sua heat map (fonte Whoscored.com) denota la capacità di coprire in toto tutta la zona centrale del campo, con qualche sortita sul centro-sinistra. Gagliardini ha toccato 45 palloni, giocandone bene il 76.5%: buon dato che sottolinea la lucidità della sua partita. Come anche il 100% di duelli aerei vinti (6 su 6), segno di una costante attenzione alla fase difensiva. Non si è praticamente mai visto in zona offensiva (0 tiri e 0 chance create), ma non era quello che Spalletti voleva da lui. La sua prestazione tuttavia non è stata perfetta, perché si è fatto aggirare da Kessie nel primo tempo, permettendo di fatto l'unica azione offensiva dei rossoneri della prima frazione; inoltre, in compagnia di Perisic, è stato protagonista del malinteso che ha permesso a Suso di liberare il sinistro e pareggiare, anche se osservando le immagini gran parte della responsabilità va data al croato, che indica al compagno un movimento che poi lui stesso va a compiere. Altro errore una palla persa nel finale, che solo il recupero (falloso) di Eder su Locatelli ha neutralizzato. Quello visto domenica è tuttavia sicuramente un buon Gagliardini, macchiato ancora da alcuni errori di gestione che magari in altri contesti, dove la squadra è meno concentrata, posso diventare davvero letali. Ha convinto comunque la sua personalità e la sua fisicità, che ha tenuto in piedi la baracca nel momento di maggiore pressione da parte del Milan. Un abbozzo di crescita che avrà però bisogno di altre partite di conferma per essere certificata a pieno, a partita dalla sfida di sabato al San Paolo contro il Napoli.

Sezione: In Primo Piano / Data: Mer 18 ottobre 2017 alle 22:24
Autore: Matteo Serra / Twitter: @MattSerra5
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