Nel corso della sua ospitata a 'Football Show', programma di BeIN Sports France, Geoffrey Kondogbia ha detto la sua anche sui sorteggi dei quarti di Champions League, dove la sua ex squadra, il Monaco, affronterà il Borussia Dortmund: “Penso che il Monaco abbia delle possibilità, è una squadra che gioca in maniera molto offensiva come si è visto nella gara contro il Manchester City. Si conosce la qualità offensiva del Monaco, quindi sarà un match molto aperto. Il Monaco ha tutte le carte in regola per giocarsi la qualificazione”. Il francese commenta anche l’uscita di scena della Roma in Europa League: "Mi ha sorpreso, perché è nota la loro abilità offensiva, hanno grandi abilità a portarsi in avanti. Con il Lione è stata difficile per loro, però sono rimasto comunque sorpreso perché in campionato hanno messo in difficoltà molte squadre. Abbiamo visto però il talento offensivo dell’Olympique Lione in queste due partite".  

Kondogbia rivive il momento del suo passaggio all’Inter durante l’estate 2015, a partire dalla telenovela estiva con il Milan: “C’erano squadre più interessate a me di altre, l’Inter e il Milan erano nel gruppo. Ho scelto l’Inter perché ha fatto la differenza la chiamata di Roberto Mancini. Con lui c’è stato uno scambio di idee, cosa che non è avvenuta con gli altri club. Ci siamo intesi subito bene, penso che oggi ha fatto la differenza. Anche giocare con Ever Banega? Lui è arrivato dopo…". Dall’arrivo di Stefano Pioli, Kondogbia ha acquisito un ruolo da titolare quasi inamovibile. Merito degli schemi del nuovo tecnico interista? “Sono più a mio agio nel sistema di Pioli, è vero; ma penso sia più che altro una questione di mentalità e di fiducia. Si sa che nel calcio esistono i moduli e tutte queste cose, ma alla fine la cosa che conta è che le cose vadano meglio sul campo". E a proposito dell’episodio della sostituzione col Bologna, l’ex Monaco ha aggiunto: “Fu molto duro quel momento. Io parlai con Frank de Boer, gli dissi che non ero d’accordo ma che le scelte spettavano a lui. Ma quell’uscita mediatica non mi era piaciuta. Ma sapevo già da allora che il solo modo che avevo per recuperare il posto era lavorare, ed è quello che ho fatto. Non ho detto una parola, non ho contraddetto nessuno, ho solo lavorato. Se De Boer avesse continuato all'Inter, però, avrei forse avuto difficoltà a proseguire. Qualcosa tra di noi si era rotto, come per altri giocatori come ad esempio Marcelo Brozovic. Pioli ha migliorato la situazione non solo mia, ma anche quella di altri giocatori; si parla di me perché mediaticamente ero più esposto, ma anche altri miei compagni erano in questa situazione. Lui ha ridato fiducia all'intero collettivo". Anche perché all'Inter Pioli ha potuto contare su un giocatore che già conosceva come Antonio Candreva: "Vero, però Candreva era già con noi prima che arrivasse Pioli, quindi la situazione era difficile anche per lui, come per quasi tutta la squadra. Pioli è venuto con tanta umiltà, oggi i risultati sono tutti dalla sua parte. E ora c'è anche Roberto Gagliardini, un giocatore eccezionale che è stato convocato in nazionale". 

Si parla anche della nazionale francese e del suo rapporto con il ct transalpino Didier Deschamps, che lo ha escluso dall’ultimo elenco dei convocati per i prossimi impegni dell’Equipe de France: “Per tutti i giocatori francesi la nazionale deve essere un obiettivo, e io ho sempre l’ambizione di provare a esserci nella selezione. Bisogna lavorare duramente ogni giorno, ma bisogna in primo luogo pensare e soprattutto giocare nel proprio club, che è la cosa più importante. Poi bisogna mettere insieme delle buone prestazioni. Deschamps è un commissario tecnico che segue costantemente tutti i giocatori che rientrano nel giro dei Bleus, io devo pensare al mio lavoro e fare delle buone prestazioni per essere in lista”.

Kondogbia ricorda anche il momento del suo passaggio al Siviglia: “Successe quando ero al Lens, stavo completando la mia formazione. Sapevo che il Siviglia era una squadra che già allora sapeva usare al meglio i giovani giocatori della propria rosa, quindi non ho esitato ad accettare. È stata una stagione eccezionale per me, perché tutto è andato tutto velocemente. I primi 2-3 mesi sono stati molto difficili per via dell’ambientamento, poi è andato tutto liscio. È andata molto bene. Unai Emery è un ottimo allenatore, mi è piaciuto molto essere ai suoi ordini a Siviglia; mi ha fatto crescere tantissimo e la nostra relazione era ottima. Ho un ottimo ricordo di lui, anche se abbiamo un po’ discusso quando decisi di andare al Monaco, perché lui sperava che non accettassi. Ma mi piace molto anche per come ragiona”. 

Si rivive anche un momento spiritoso vissuto all’epoca del Lens con Serge Aurier e Raphael Varane, nel quale lui è improvvisato giornalista sportivo: "Ho degli ottimi ricordi, sono ragazzi coi quali sono cresciuto insieme e insieme ci siamo formati. Oggi sono protagonisti nei loro club e sono contento per loro, è una grossa soddisfazione". 

Sezione: In Primo Piano / Data: Mar 21 marzo 2017 alle 12:40
Autore: Christian Liotta / Twitter: @ChriLiotta396A
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