Roberto Mancini, ex allenatore dell'Inter oggi allo Zenit San Pietroburgo, parla ai microfoni del Corriere della Sera del derby di domenica e più in generale della sua visione delle cose sul club nerazzurro: "Non fatemi fare pronostici, ma spero che l’Inter faccia un bel match. I nerazzurri sono partiti bene, perché sono una squadra forte, che già si conosceva e ha cambiato meno del Milan. I rossoneri ora soffrono un po’, ci vuole tempo perché tutto giri nel modo giusto, però hanno lavorato bene sul mercato". Sul parallelismo tra i nerazzurri di oggi e la sua seconda versione dell'Inter aggiunge: "Quando sono tornato, la mia era un’Inter da costruire. Partimmo bene è vero. Se può arrivare in fondo? Non so dove può arrivare, ho visto solo la partita di Roma. Il Milan ora sta pagando un dazio più alto dell’Inter, ma ha qualità. Spero centrino entrambe l’obiettivo Champions League".

Quanto pesa il derby nel bilancio di una stagione? "È la partita più sentita, la pressione l’avverti eccome: però alla fine vale sempre tre punti. Certo se l’Inter vince stacca i rossoneri di 10 punti: inizia a diventare un bel divario. Per questo credo che il Milan rischi qualcosa in più". Sui possibili uomini chiave: "Mauro Icardi e Ivan Perisic nell’Inter sono sempre determinanti, Marcelo Brozovic poteva aiutare con la sua imprevedibilità ma non ci sarà. Il Milan ha tanti giocatori importanti, anche Kalinic, se sta bene, può fare malissimo". Mancini siede oggi sulla panchina che fu di Luciano Spalletti: "Ma lui è andato via dallo Zenit ormai tre anni fa. Qui è cambiato molto, anche se gli italiani ci sono. Con Massimo Carrera, che allena lo Spartak Mosca, ogni tanto ci sentiamo e ci siamo incontrati".

Sezione: In Primo Piano / Data: Mer 11 ottobre 2017 alle 22:00
Autore: Christian Liotta / Twitter: @ChriLiotta396A
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