"È una grande opportunità da non fallire. Questo è un campionato, non un torneo a eliminazione. Bisogna ringraziare il Crotone di Zenga, che adesso rischia molto. Il mio motto è “non è finita finché non è finita”". Lo dice Marco Materazzi alla Gazzetta dello Sport.

Chi è favorito all’Olimpico?
"La Lazio, che gioca in casa e ha due risultati su tre. Ma l’Inter è più forte come squadra e l’essere obbligata a vincere è un vantaggio perché gestire non è il suo forte".

Chi la decide?
"Sarò banale e dico Icardi, criticato ingiustamente contro il Sassuolo, quando Consigli è stato mostruoso. Forse Mauro in un’occasione avrebbe potuto anche fare lo scavetto, ma se avesse fallito sarebbe stato crocifisso. A Roma farà una grande partita, vuole la Champions League più di tutti".

La scorsa settimana lei e altri ex vi siete allenati ad Appiano con la squadra di Spalletti. Che impressione ne ha ricavato?
"Quella di un gruppo unito, con le idee chiare su come raggiungere l’obiettivo".

E se invece lo fallisse?
"Con quattro posti disponibili, l’Inter deve andare in Champions. Altrimenti sarà una stagione negativa, ma in cui comunque sono state gettate basi importanti per il futuro".

A cominciare dallo stesso Spalletti?
"Ovvio, gli auguro di vincere presto il primo scudetto. La dirigenza a fine torneo deve sedersi con lui e ascoltarne le richieste, al netto dei paletti economici. Non si può cambiare tutto di nuovo. Anche quando sono arrivato io abbiamo vinto poco, ma poi il vento è girato".

Senza il famoso 5 maggio avreste vinto anche prima.
"Premesso che stavolta sarà diverso perché anche la Lazio ha molto da perdere, avrei dato 2-3 degli scudetti vinti dopo per tenermi quello".

Cosa è successo quel giorno?
"Che noi abbiamo sbagliato partita, ma che tutto era stato apparecchiato perché potesse succedere. Vedi il rigore inventato contro di noi a Venezia, quello non dato da De Santis a Ronaldo contro il Chievo, l’altro negato a Hubner in Piacenza-Juve...".

E dell’ultimo Inter-Juve che cosa pensa?
"Che è stata persa una grande occasione... da parte dell’arbitro. Se non vedi quel fallo da giallo di Pjanic o sei cieco o non vuoi vedere. Facendo il suo dovere Orsato non si sarebbe inimicato nessuno. E la Juventus forse avrebbe vinto lo stesso lo scudetto".

Al posto di Inzaghi lei farebbe giocare De Vrij?
"Sì, temo che giocherà e anche bene. Se fossi nel giocatore non direi mai di no al mio tecnico. Ma conosco bene sia gli olandesi sia Stefan, credo sia un caso creato soprattutto dalle parole di Inzaghi. Io stesso nel 2001 avevo già firmato con l’Inter ma le feci un gol con la maglia del Perugia".

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Sezione: In Primo Piano / Data: Dom 20 maggio 2018 alle 08:15 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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