Finisce il digiuno di vittorie dell'Inter, che pur con qualche affanno di troppo riesce a superare il Bologna grazie ai gol di Eder e Yann Karamoh riportandosi al terzo posto in classifica. Ultimato il giro mediatico, Luciano Spalletti arriva nella sala stampa di San Siro per commentare l'esito dell'incontro tra i nerazzurri e i felsinei. FcInterNews.it, presente col proprio inviato, vi riporta le parole del tecnico di Certaldo. 

FcIN - Come mai la scelta di sostituire Karamoh e non Perisic che ha giocato l'ultimo spicchio di partita con una spalla fuori uso? Cosa gli ha detto per convincerlo a stringere i denti?
"Karamoh ha chiesto la sostituzione, aveva accusato un indurimento. Il dottore chiedeva la sostituzione di Perisic, ma io gli ho detto che se voleva essere cambiato non lo facevo più giocare. Da infortunato ha fatto il suo dovere, ha mostrato tutto il suo attaccamento ai colori e alla maglia, il carattere e la voglia che ha di lottare. Yann ha iniziato a fare un po' di allungamento, inizialmente mi ha detto che stava bene, però Rafinha ha detto che c'era qualche problema. Abbiamo temporeggiato un attimo ma poi ha chiesto lui il cambio".

Eder con Icardi ha giocato anche alla Sampdoria, si può pensare alla stessa soluzione?
"Certo... Se gli dice ad Icardi di fare spazio ad un altro attaccante si limita Mauro, ma a Eder si può chiedere di fare il terzo attaccante, anche se facendo le scorribande sulla fascia perde un po' di qualità. Lì sta nell'equilibrio, come vogliamo giocare: se a Mauro si dice di giocare largo 15 metri non va bene".

Si parla di quota scudetto, secondo lei qual è invece la quota Champions?
"Non lo so, non sono bravo a fare questi calcoli. Noi dobbiamo vincere per ambire a qualcosa se no arrivano quelle dietro, come Torino e Atalanta, squadre forti. Noi dobbiamo vincere anche partite non facili come oggi, anche assolutamente meritate malgrado alcune cose siano da mettere a posto: abbiamo perso palloni superficiali, ci siamo presi qualche brivido ma non abbiamo concesso. Siamo stati bene in equilibrio, è anche nella natura delle cose: segni, ti si infortuna un giocatore, prendi il pareggio. Cose che succedono da tanto, l'unica soluzione è vincere, poi puoi usare le frasi che vuoi, organizzare ciò che vuoi in allenamento, ma se non vinci il balzo in avanti non lo fai, il corpo non assume quella forma voluta senza il premio della vittoria. Anche in un torneino d'allenamento va cercato questo premio, ti dà forza da rimettere in campo la prossima partita".

Come stanno Miranda e Lopez? E perché Lisandro e non Ranocchia?
"Miranda sarà un problema, perché il muscolo gli si è allungato: dipende di che grado è lo stiramento. In quel momento bisognava vincere e Lisandro è uno che comincia l'azione come Ranocchia ma bisognava pressare uno rapido come Palacio. Ci fosse stato uno fisico lì davanti, avrei scelto diversamente".

Su Perisic interno di centrocampo:
"Lo può fare, ha resistenza, corsa, sa giocare dentro il traffico. Relegarlo solo a quel settorino lì a sinistra mi sembra poco per il cavallo che è, partendo più internamente dà una mano nel vivo dell'azione. Poi nelle ripartenze ci mette meno strada per arrivare in porta, se un esterno fa 120 metri un centrocampista ne fa 80. La soluzione è plausibile: Rafinha non ha i 90 minuti nelle gambe, la situazione va monitorata. Quando lo abbiamo messo a destra ha avuto difficoltà a rientrare, ma è un centrocampista offensivo o una punta quando si gioca nella metà campo avversaria, non ha la corsa per le scorribande della fascia. Questo sommato alle difficoltà fisiche. Poi è entrato Gagliardini, si stanno avendo difficoltà ma anche conferme".

Karamoh e Perisic sono recuperabili per Genova?
"Karamoh penso abbia avvisato in tempo, bisogna capire che danno ha subito prima del cambio ma non mi sembra nulla di particolare. Lui ha quegli strappi, non puoi chiedergli continuità di rendimento. Ivan c'è da vedere perché ha una botta, la spalla forse non è uscita ma ha preso una lasagna forte. I medici lo metteranno a posto. Comunque la squadra ha fatto un'ottima prestazione, specie per il momento che stiamo attraversando".

Sull'arbitro:
"Interpretazioni corrette, ma non perché sono l'allenatore dell'Inter. Perché sono corrette".

Sezione: In Primo Piano / Data: Dom 11 febbraio 2018 alle 18:27 / Fonte: Dall'inviato a San Siro
Autore: Christian Liotta / Twitter: @ChriLiotta396A
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