In attesa di sapere quando si recupererà il derby, l'Inter torna in campo domani sera in una partita delicata contro il Napoli al Meazza. Alla vigilia, la consueta conferenza stampa di Luciano Spalletti al Suning Training Centre. FcInterNews.it è sul posto e riporta le parole dell'allenatore nerazzurro.
Come si riparte dopo quanto accaduto domenica scorsa?
"Intanto scusate il ritardo, stavamo lavorando con la squadra. E' chiaro che cose come quella che è successa domenica ti rimangono addosso, perché siamo molto più legati di quanto si veda da fuori. Molto più amici e in contatto di quanto sembri. In questo caso, come ho detto ieri, Astori era un capitano del calcio e non solo della Fiorentina. Ci lascia in eredità l'esempio di come la lealtà renda più sottile il confine dell'essere avversari. Tutti lo salutavano quando lo incontravano. E' una cosa che ti lascia il segno e sarà un segno infinito".
Cosa servirà per fare meglio del Napoli, che arriverà arrabbiato?
"Loro arrivano arrabbiato dopo un passo falso, noi dopo qualcuno di più, per cui la nostra dovrebbe essere superiore. Bisognerà essere quasi perfetti perché la squadra di Sarri e la sua idea di calcio potrebbero dare spunti a chi dovrà decidere su quali concetti ripartire con il nostro calcio. Spesso si fanno paragoni con il calcio in televisione ma ci sono esempi da cui prendere spunti e uno di questi è il Napoli".
In molti hanno richiamato il gruppo a dare qualcosa in più e capire cos'è l'Inter.
"Lo escludo, è quasi il contrario. Qui si percepisce il dovere di costruire un futuro sulle basi gettate da chi c'era ieri sera alla festa. Non c'è più spazio per le banali reazioni individuali in questo spogliatoio. Lo hanno avvertito anche ieri con l'organizzazione della festa che si è consumata ieri. La dimensione, l'importanza di cosa voglia dire far parte dell'Inter. Per cui sicuramente la voglia di essere in linea con quella che è la storia passata di questo club è totale".
Come stanno Borja Valero e Vecino, dopo quanto successo con Astori?
"Ce ne sono molti altri che avevano un legame particolare. Se si dice di giocare, si deve giocare. Se ho preso qualcosa da quella persona è perché mi piaceva il suo modo di fare e quindi devo riportare il suo messaggio in campo. E come si è detto finora erano comportamenti di quelli più belli, che ci vogliono nel nostro sport".
Domani la gara rischia di essere uno spartiacque.
"Si è già detto nelle partite precedenti, perché la classifica si è accorciata soprattutto per la quarta posizione. Si è sempre legati ad altri risultati, ma per noi il modo di ragionare giusto è pensare che sia una partita fondamentale per il nostro successo finale e abbiamo vissuto così anche alcune di quelle passate. Questa ha un valore ancora più importante, proprio perché non si è riusciti a vincere in altre gare precedenti. Da qui a fine campionato, abbiamo sette gare fuori casa su dodici. Non possiamo gestire niente, dobbiamo vincere le partite. Anche se dentro una gara non ci riuscisse di gestire la gara per larghi tratti, nei restanti momenti devi finire il disegno che hai in testa: fare gol e vincere".
Si aspetta qualche gol pesante dal centrocampo?
"Me li aspetto da parte di tutti perché non c'è un limite alla possibilità di fare gol. E' una qualità che hanno tutti i calciatori, soprattutto nel gioco moderno con tanti cambi di fronte. Ce lo aspettiamo da tutti".
Il centrocampo è un reparto chiave. Borja Valero e Rafinha sono pronti per giocare dal 1'?
"Borja ha avuto qualche problema, si sta allenando bene ma va valutato il minutaggio. Rafinha è in crescita costante, riesce sempre di più a svluppare le sue qualità di rapidità e tecnica e di conseguenza siamo contenti. Lui stesso vede che migliora, riesce a proporre il suo calcio per un minutaggio superiore di volta in volta. Questo ci fa ben sperare per averlo a disposizione totalmente, non solo in alcuni momenti".
Parlando di Napoli, hai candidato Sarri o la sua filosofia alla panchina dell'Italia?
"Bisogna stare attenti ora. Io lo candido ad essere un allenatore che ha fatto vedere un calcio importante, fatto di ricerca. Il suo calcio è quello che ha ricevuto più consensi di tutti anche dagli allenatori europei, da parte di chiunque lo abbia analizzato".
Tutti conoscono modulo e gioco del Napoli, ma è difficile fermarlo. Chi toglieresti dei tre davanti?
"Secondo me loro sono fortissimi davanti. Hanno velocità, palleggio, tecnica, gol. Sono tre attaccanti che vedono la porta e hanno personalità di fare scelte importanti. Ma anch'io sono messo bene soprattutto nel settore offensivo perché anche noi abbiamo fatto buoni numeri quasi con tutti i calciatori davanti. Non me la sento di andare a pensare che qualcuno del Napoli sia meglio dei miei, sono forti uguali. Loro hanno caratteristica di velocità e tecnica. Giocano tra le linee, ti puntano".
Avete sempre fatto bene negli scontri diretti. Cosa ci mettete in più?
"Non ci mettiamo nulla di più, le intenzioni sono sempre state le stesse. Probabilmente sentendosi sotto schiaffo i giocatori prendono più responsabilità e conoscenza di quel che serve a questi livelli. Non dovrebbe succedere ma involontariamente succede. Anche i calciatori che hanno giocato in altri club in cui sono abituati a vincere ti rispondono allo stesso modo. Può succedere. Sempre non riconoscendolo perché le intenzioni dei calciatori mi sembrano sempre molto sane".
Il fatto di non aver giocato in questa sosta "forzata" vi avvantaggia o svantaggia?
"Non cambia assolutamente niente".
All'andata foste quasi perfetti per voglia di portare a casa il risultato e di essere squadra. Queste qualità sono andate scemando. E' d'accordo?
"In squadra ci sono solo strategie comuni, non individuali. Secondo me all'andata abbiamo palleggiato molto bene 'basso', prendendoci qualche rischio di troppo, cosa che non dovremo ripetere domani sera. Abbiamo iniziato e costruito bene, ma ci è mancato l'ultimo passaggio e quando era il momento di 'imbucare' abbiamo riportato la palla ai centrali. Però sono convinto che i giocatori abbiano convinto benissimo quale sia l'importanza e si vede che lo percepiscono. Sono convinto che verrà fuori la disponibilità a stare dentro la squadra. Nessuno si è salvato o è esente dal risultato negativo della squadra. La sconfitta ti porta sempre ai tuoi doveri".
Matthaus ha detto che l'Inter ha tutto per farcela ma deve dimostrarlo e che serve equilibrio. E' d'accordo?
"Lo sono sempre quando si parla di equilibrio. Senza quello la squadra non riesce ad avere le tempistiche che permettono ai singoli di sviluppare le proprie qualità. E' sempre un discorso generale quello da fare, di distanze di squadra, di collettivo. Per Matthaus viene facile perché sapeva far tutto, era da tutte le parti. C'era sempre".
FcIN - Ci è sembrato di capire nell'intervista a Inter Tv che vorrebbe cambiare qualcosa per la strategia di domani.
"La domanda era se conveniva cambiare qualcosa a livello difensivo. Al di là di questi momenti da scegliere sulle loro 'scappate', penso che fra i due bisognerebbe modificare qualcosa in fase offensiva, se devo scegliere tra quella fase e quella difensiva".
Cosa si aspetta da Candreva, che ancora non ha segnato?
"Gli zero gol dipendono da tante cose, se non segna lui lo fa un altro. Anche quando abbiamo vinto all'inizio non ha segnato ma ha fatto altro. E' ciò che si fa in generale che fa la differenza. Non c'è nessun problema".
Al termine di Napoli-Inter lei era tra i pochi dispiaciuti perché era mancato un po' di coraggio. Domani firmerebbe per il pari o sarebbe dispiaciuto ancora?
"Sono momenti diversi, ma non firmo assolutamente per alcun risultato. Aver timore di perdere non è mai una strategia. Può esserlo quello di far venire fuori un pari tentando di vincerla continuamente la partita. Prima dicevo che non mi piaceva il fatto di aver riportato la palla indietro quando eravamo in trequarti, rispetto alla gara di andata. Mi aspetto questo, anche se ora la palla gira meno bene della gara di Napoli. Abbiamo bisogno di una vittoria per la nostra classifica. Dobbiamo giocare per vincere e fare scelte e giocate importanti".
Quale errore non dovrete commettere domani?
"E' un'idea corretta. Se non ce la fai a capire quel che vuoi fare, cerca di capire cosa non vuoi fare. Non dobbiamo allungarci, bisogna giocare in una distanza non superiore ai trenta metri perché loro sono dei giocolieri con la palla tra i piedi e sanno come prendersi dei vantaggi. Giocano assieme da diversi anni, fanno un calcio importante e piacevole. Anche di sostanza perché hanno fatto tanti risultati. Contendono ancora il primato alla Juventus, che pure è fortissima. Quando ci giochi contro ti sembra possibile affrontarli, però poi arrivi lì e anche se di poco vieni sconfitto, per cui onore al Napoli che in questi anni gli ha creato più problemi di tutti per vincere i campionati".
Autore: Redazione FcInterNews.it / Twitter: @Fcinternewsit
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