Javier Zanetti è intervenuto ieri allo Iulm per una lezione nell'auditorium, le cui parole sono state riportate quest'oggi sul Corriere della Sera. Dichiarazioni che riguardano anche lo stadio Meazza. "È la casa del calcio a Milano. È uno stadio imponente. Ha ospitato pagine storiche del calcio mondiale. San Siro sarà sempre San Siro. Futuro? Per prima cosa bisogna arrivare a una soluzione. “Si ristruttura”, “si va fuori da Milano”, “bisogna fare un nuovo stadio”, poi quando dici ok ti mettono mille paletti. Sono ormai cinque anni. Se ci fosse la possibilità economica di ristrutturare, sarebbe una cosa fantastica. In caso contrario bisognerà andare altrove. Milan e Inter hanno bisogno di essere all’avanguardia, di offrire ai propri tifosi altre cose".

Zanetti parla anche di quando appese gli scarpini al chiodo. "Finita la carriera da calciatore, non mi vedevo come allenatore, ma più come manager: però mi dovevo preparare. La cosa più sbagliata che potessi fare era vivere di rendita per quel che avevo fatto in campo. Mi sono detto: “Il calcio giocato è finito, ora si ricomincia da zero. Da oggi sarò valutato per quello che farò, non per quello che ho fatto”. Alla prima riunione all’Inter mi sono seduto e parlavano tutti in inglese, in cinese, di questioni complesse. Io sono rimasto un po’ così. Ho fatto l’unica cosa che potessi: mi sono messo a studiare. Ho iniziato un percorso di formazione, per avere una visione più ampia. Quando corri dietro a un pallone fai un lavoro bellissimo, ma hai una visione molto ristretta. Il calcio è molto più vasto, bisogna imparare, soprattutto ascoltare, per far crescere il club in altri ambiti, altrettanto importanti".

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Sezione: In Primo Piano / Data: Ven 10 maggio 2024 alle 12:07
Autore: Redazione FcInterNews.it
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