La Gazzetta dello Sport ha intervistato anche Giovanbattista Monti, medico del Milan per 33 anni (dal 1965 al 1998). “Il derby adesso è un derbicchio, purtroppo. Poca roba. Io parlo del pleistocene, ma avevamo a che fare con personaggi come Nereo Rocco ed Helenio Herrera. Non si ha la minima idea della loro grandezza, di ciò che hanno dato allo sport, a Milano, all’Italia. Il mio primo vero batticuore da derby fu il gol che Sandro Mazzola ci fece dopo soli 12 secondi (il 24 febbraio 1963, n.d.r.). Che botta, a freddo! Poi meno male che pareggiammo. E chi si scorda il Milan-Inter giocato allo Yankee Stadium di New York (29 giugno 1969, ndr)? Vincemmo noi, un punteggio pazzesco, 6-4 dopo il 4-3 nel primo tempo. Segnò persino Mario Anquilletti. Ho visto Anguilla che fa gol nel derby!". La voce s’incrina, Mario è scomparso il 9 gennaio scorso, era uno dei fedelissimi. Ai suoi giocatori Monti resta legato anche da rivale. "Sì, come fai a non restare affezionato? Però questo attaccamento mi è costato raffiche di insulti. Negli anni Ottanta, Fulvio Collovati si è trasferito dal Milan all’Inter, un fior di professionista fu bollato come traditore. In un derby, Fulvio si fa male e nella parte opposta del campo s’infortuna un altro interista. Tutti a soccorrere l’altro poveretto, io parto con la valigetta a prendermi cura di Collovati: lo vedevo sofferente lì per terra, non potevo lasciarlo solo. Con un impeto di spirito rugbistico, per fair play, lo soccorro. La nostra curva mi rovescia addosso di tutto, mai l’avessi fatto! Migliaia di rossoneri contro di me, colpevole di avere aiutato il nemico. Ma Fulvio era un mio giocatore…”.

Sezione: L'avversario / Data: Sab 18 aprile 2015 alle 06:30 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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