Giuseppe Sala, il commissario unico e amministratore delegato di Expo 2015 (oltre che tifoso interista), presenta il derby di Milano ai microfoni de La Gazzetta dello Sport:

Più facile aprire l’Expo o vedere l’Inter di nuovo in alto? 
"Sull’Expo mi sento sereno, anche riguardo agli ultimi allarmi: una visita all’Expo non è più insicura di quella ad altre realtà e luoghi affollati. La ricostruzione dell’Inter invece sarà lunga e lo dico pur credendo molto nel lavoro di Mancini". 
Il Milan e l’Inter in crisi proprio mentre Milano si mostra al mondo rappresentano un’occasione persa? 
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Potrebbe sembrare, eppure pensando ai paesi espositori e ai visitatori attesi dico di no. Sarà una Expo di grande interesse per gli asiatici: ci saranno più padiglioni di paesi asiatici a Milano di quanti ce ne siano stati a Shangai nella scorsa edizione, abbiamo venduto un milione di biglietti in Cina, tantissimi anche in Corea, Giappone e tutto il Sud Est asiatico". 
Tifosi che potranno studiare le loro future squadre di riferimento? 
"Dico solo che il fascino di Inter e Milan in Oriente è molto sentito, e alla fine l’Expo dell’Europa che si apre all’Asia arriva in una città nella quale una squadra di calcio è in mano a un magnate indonesiano e l’altra interessa a investitori cinesi e thailandesi. Questa città non può stare ferma, deve aprirsi al mondo. Lo stesso vale per il calcio di Milano: il momento è critico, ma c’è tempo di riprendersi. E lo dico da tifoso interista che tiene in ufficio una maglia di Rummenigge ed è stato a Madrid nella sera della Champions". 
Da quella sera sono passati 5 anni che sembrano un secolo... 
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I budget degli altri sono fuori dalla nostra portata in questo momento di crisi, ma non bisogna fissarsi su questo. Il modello del mecenate che mette tanti soldi non è più quello vincente, neppure all’estero".
Con tutti i problemi che ci sono stati per le infrastrutture di Expo, le pare opportuno parlare della costruzione di stadi nuovi a Milano? 
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Mi pare che lo stadio di proprietà sia una tendenza diffusa per dare valore e solidità al club. La Juve è stata lungimirante, anche se ha agito in condizione favorevoli. Resta il fatto che il valore di un giocatore a bilancio è un dato labile, lo stadio è un dato comprensibile a tutti. Al di là del fascino e del valore affettivo di San Siro, non se ne può fare a meno". 
Torniamo a Rho. Un derby all’interno dell’Expo? 
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Mi piace pensare ai due padiglioni più grandi, quelli di Germania e Giappone. Un confronto di culture, un derby vero e proprio. Ci saranno tanti padiglioni molto frequentati, ma credo che Giappone e Germania si contenderanno la palma di padiglione più visitato". 
A San Siro si giocherà mentre a Rho si continuerà a lavorare. Come vivrà Milano il semestre di convivenza col mondo? 
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I milanesi sanno benissimo che la città non può rimanere chiusa in se stessa, che deve mantenere un profilo internazionale. Il New York Times ha messo Milano al primo posto fra i luoghi da visitare nel 2015, non solo per l’Expo. La gente vuole vedere una città che si rinnova e Milano ha questo spirito. D’altra parte, secondo un sondaggio nove studenti universitari su dieci sono favorevoli a Expo". 
Per i giovani e le scuole avete preparato molte iniziative. Come entra lo sport dentro l’Expo dell’alimentazione? 
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Alimentazione bilanciata vuol dire benessere e il benessere è strettamente legato all’attività fisica. Abbiamo molti ambasciatori sportivi, da Javier Zanetti a Buffon a Franco Baresi. Per il 4 maggio Zanetti ha organizzato una partita di beneficenza con tanti campioni, e Demetrio Albertini, che è il coordinatore per le attività sportive, sta preparando un calendario fitto di eventi. Attendiamo milioni di studenti in visita, lo sport unisce tutti". 
Il derby invece divide la città: un suo pronostico? 
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Dico Inter 2-1, gol di Hernanes e Icardi".

E poi tutti uniti a tifare Expo... 

«Milano sa correre. Non è una città che può farsi sfuggire l’occasione giusta». 

Sezione: News / Data: Sab 18 aprile 2015 alle 09:38 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Redazione FcInterNews.it
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