"Temo che Joao Mario sia normale. È un’ottima spalla che ogni tanto diventa protagonista, avrebbe anche coraggio nelle iniziative, nel senso del calcio, ma non ha la tecnica per essere superiore. Arriva sempre vicino all’impresa, non la compie mai. Questa è una brutta scoperta perché va aggiunta ai limiti di Brozovic e Kondogbia e rende l’Inter meno metrica di quello che direbbe il suono della sua formazione". Lo scrive Mario Sconcerti oggi sul Corriere della Sera. "L’Inter mi sembra ancora legata al piacersi individuale, il peccato classico per cui è previsto il purgatorio. Il Milan ha personalità, l’Inter no. Il Milan è una squadra, ha un gioco, l’Inter ha giocatori forti individualmente che non si conoscono. Il Milan non gioca benissimo, a volte è convulso ma resta sempre ordinato, coerente. L’Inter è un istinto cauto, una corsa di velluto. Non ho visto forte la mano di Pioli, non parlo di tattica, parlo di carattere, è quello il limite dell’Inter. C’è più chiarezza, anche più semplicità, ma è ancora tutto molto scolastico. Non avrei mai chiesto di più a Pioli dopo dieci giorni, quello che ho visto a San Siro è il vecchio limite dei giocatori, sempre bravi, mai bravissimi, più in partita ma con un discreto senso di routine. Era l’occasione più classica, la più proponente, e non ha portato molto. Aspettiamo ancora un po’".

Sezione: News / Data: Lun 21 novembre 2016 alle 14:13 / Fonte: Corriere della Sera
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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