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Brozovic-Shaqiri, ecco perché sì. Guarin indomabile, la difesa può migliorare. Palacio si rende utile cercando le fasce

di Lorenzo Peronaci

Doveva esserci riscatto. E così è stato. L’Inter di Roberto Mancini vince la prima gara del girone di ritorno, battendo con un secco 3-0 il Palermo al Meazza. Apre Fredy Guarin, con un colpo di testa su angolo battuto da un ottimo Shaqiri, chiude la doppietta di Icardi, come sempre implacabile sotto porta. I rosanero si spengono sull’1-0, dopo l’occasione divorata da Dybala sulla linea di porta ad Handanovic battuto.

Solo panchina per Mateo Kovacic. A sorpresa Roberto Mancini schiera Guarin e conferma gran parte degli undici schierati mercoledì sera al San Paolo: davanti ad Handanovic, da destra verso sinistra, agiscono Santon, Ranocchia, Juan Jesus e Nagatomo. Nel rombo di centrocampo, il vertice basso è Gary Medel, ai suoi lati Guarin e Brozovic. E’ lo svizzero Xherdan Shaqiri ad ispirare Icardi e Palacio.

Formazione della vigilia confermata per Beppe Iachini, che si affida ad un 3-5-1-1 con Sorrentino in porta; Terzi, Gonzalez e Daprelà a costituire la linea a tre di difesa; Morganella, Jajalo, Rigoni, Barreto e Lazaar a centrocampo; Vazquez dietro Dybala per cercare di scardinare la retroguardia nerazzurra.

Primo tempo ad alta intensità. Il Palermo parte forte ed attacca a tutto campo per intimorire i nerazzurri. Emblematici i dettami tattici di Beppe Iachini. Vazquez, Dybala e a turno uno tra Barreto e Rigoni vanno in pressing altissimo sulle rimesse di Handanovic. La difesa è così costretta a salire ed il portiere nerazzurro non può iniziare l’azione da dietro come vorrebbe Mancini. Passano pochi minuti e l’Inter prende in mano il centrocampo. Buon possesso palla della squadra nerazzurra che gioca con intensità e a due tocchi. Molto attivi Brozovic e Guarin, che cercano spesso l’inserimento da dietro per aprire la linea difensiva del Palermo. Ottimo anche l’avvio di Shaqiri che, nella posizione di trequartista, crea superiorità numerica nella trequarti avversaria. Iachini corre ai ripari ed arretra Jajalo in marcatura sul folletto svizzero.

Un quarto d’ora e l’Inter passa. Sono ancora i piedi di Brozovic a propiziare l’azione del gol. Dopo uno scambio veloce sulla trequarti il croato prova il tiro, deviato in angolo. Se ne incarica Shaqiri che pesca Guarin, lasciato colpevolmente solo da Morganella, che di testa non può sbagliare, 1-0 Inter.

Il Palermo prova la reazione d’orgoglio ed alza il baricentro. Iachini vuole densità nella trequarti difensiva dell’Inter e chiede ai suoi di entrare dentro. Rigoni, Barreto, Vazquez, Lazaar e Morganella provano spesso ad inserirsi, mentre Dybala lavora alla ‘Totti’, uscendo spesso dalla morsa innescata da Ranocchia e Juan Jesus per premiare le incursioni dei centrocampisti. Proprio da un errore in uscita del capitano nerazzurro arriva l’occasione più ghiotta del Palermo del primo tempo: Vazquez innesca Lazaar che supera Santon e mette in mezzo, ma Rigoni, tutto solo in area, spreca in spaccata mandando la palla a lato. L’Inter regge bene l’urto rosanero grazie anche ad un buon Medel che ringhia e spegne molto presto Vazquez, ma soprattutto alla verve dei due intermedi, Guarin e Brozovic. Il colombiano sembra rinfrancato dal gol, si sbatte e dà l’anima anche in fase difensiva, ma pecca leggermente in proposizione dove sbaglia più di qualche volta il passaggio decisivo. Brozovic mette ordine, non tira mai il piede indietro e si propone per tutti i primi 45’ mostrando, oltre alla corsa, anche tanta, tantissima qualità, giustificando appieno la scelta di Mancini di volerlo fortemente in squadra.

Gli ultimi minuti del primo tempo vedono l’Inter in pieno controllo del match. Ottimo il gioco a due tocchi proposto da Brozovic, Shaqiri e Guarin. Tanto il lavoro sporco di Palacio, che cerca insistentemente le fasce per allargare la difesa rosanero. Unica nota stonata l’infortunio di Nagatomo, non brillantissimo fino a quel momento, per la verità. Al suo posto Dodò.

Il Palermo prova il tutto per tutto. E’ inizio secondo tempo e Dybala e compagni producono il massimo sforzo per arrivare al pareggio. Un errore in disimpegno della retroguardia nerazzurra per poco non premia i rosanero che vanno vicinissimi al gol in due occasioni nel giro di pochissimi secondi: prima Barreto colpisce il palo con Ranocchia rimasto colpevolmente a guardare, poi, con il pallone sulla linea di porta, Dybala sbaglia una rete incredibile concludendo alto sopra la traversa. L’occasione sprecata dà carica ai nerazzurri che cercano la fiammata giusta per chiudere l’incontro. E’ Guarin, il migliore del secondo tempo, a lanciare Icardi, per il contropiede che potrebbe valere il 2-0, ma il colpo di testa dell’argentino si stampa sul palo. Poco più tardi ci prova Ranocchia su calcio d’angolo. Le palle da fermo sono il vero tallone d’achille del Palermo, ma anche in questo caso il suo colpo di testa prende la traversa.

Il Palermo, però, sparisce dal campo e l’Inter prende possesso della linea mediana con un Brozovic incontenibile, con un Guarin fisicamente devastante e con la qualità di Shaqiri. Su una palla recuperata da Santon, che ha chiuso la gara in crescendo, nasce il secondo gol dell’Inter. Palla a Shaqiri che premia la sovrapposizione del colombiano, cross in mezzo, Brozovic non aggancia, ma Icardi è lesto a controllare e siglare il 2-0. Iachini tenta il tutto per tutto inserendo anche Belotti per Jajalo, per un Palermo a trazione anteriore.

L’Inter amministra bene e non soffre le iniziative, peraltro sterili, dei rosanero. A pochi minuti dal termine Mancini decide di non rischiare e sostituisce uno stremato Palacio con Campagnaro e Kovacic per Shaqiri. Proprio il croato innesca ancora Guarin che, di prepotenza, supera un avversario e mette dentro per la testa di Icardi che insacca sul primo palo. Tre a zero e gara chiusa.

La sensazione è che questa Inter quando ha di fronte una squadra che gioca a calcio, e non entra in campo solo per difendersi, come accaduto, ad esempio, contro il Torino, esprime il meglio di sé. E’ ovvio, è un’Inter ancora convalescente. Dietro si registrano ancora disattenzione ed errori tecnici gravissimi che un calciatore di una squadra di questo blasone non deve commettere. Quando ha campo, però, questa Inter fa male, soprattutto se Brozovic si confermerà nelle prossime gare e se Guarin troverà finalmente la continuità giusta. Shaqiri ha dimostrato, invece, che giocando dietro le due punte, essendo nel vivo del gioco, rende molto di più che da esterno, dove si isola e tocca molti meno palloni. Chi ne tocca pochi, ma non importa, è Icardi. Questo ragazzone argentino di 21 anni ha messo a segno un altro doppietta. Se riuscirà a crescere anche dal punto di vista del gioco, diventerà davvero un centravanti di classe mondiale.


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