C'è la reazione, ma gli errori potevano costare caro. Esterni a intermittenza. 45' di Napoli
L’Inter dopo la sosta e decimata dagli infortuni affrontava il Napoli nella settima giornata di Serie A. Ne esce un pareggio, lottato, dopo una gara in cui i nerazzurri hanno meritato e rischiato di perdere a pochi minuti dal termine.
Mazzarri opta per il classico 3-5-2. La difesa davanti ad Handanovic è quella titolare con Ranocchia, Vidic e Juan. In mezzo Medel vince il ballottaggio con M’Vila, con al fianco Hernanes e il recuperato Kovacic. Dodò e Obi (esperimento a destra) agiscono sugli esterni, Icardi e Palacio sostengono il peso offensivo della squadra.
Benitez risponde con un 4-2-3-1 non rinunciatario. Zuniga e Britos sono gli esterni, con Koulibaly e Albiol in mezzo. Davanti alla difesa David Lopez e Inler fanno da diga, Hamsik è libero di svariare tra i reparti. Il tridente è composta da Insigne, Higuain e Callejon.
L’Inter parte con un buon piglio, Obi a destra si propone spesso e si scioglie al suo esordio assoluto a destra con cross e tiri. Kovacic prova ad accelerare in mezzo, mentre il Napoli aspetta di trovare spazio con ripartenze fulminee, grazie a un Hamsik bravo a farsi vedere tra i reparti e le due ali molto attive. Col passare dei minuti cresce la spinta degli ospiti. Insigne a destra fa paura quando punta Obi, mentre a sinistra Kovacic e Dodò spesso sono messi in difficoltà dai tagli profondi di Callejon. La gara diventa divertente: il nigeriano e Icardi, imbeccati da Hernanes, riescono ad arrivare vicino alla porta di Rafael, che si salva in extremis. Il Profeta prova a prendere Inler a uomo nella sua metà campo e i nerazzurri riescono in un paio di break interessanti, che però non portano al gol per mancanza di precisione nell’ultimo passaggio. Nei nerazzurri non manca la voglia, ma la palla fatica ad arrivare sugli esterni, che sono timidi e non puntano mai il fondo, facendo ristagnare l’azione al centro e orizzontale (senza pericolosità). In generale gli uomini di WM soffrono poco soprattutto a fine frazione e rischiano di andare in vantaggio con un palo di Hernanes, a portiere battuto.
La ripresa vede gli stessi 22 in campo. L’Inter riparte molle e Insigne, su imbeccata centrale di Hamsik, rischia di fare 1-0 per gli ospiti (tutto il centrocampo molle). Gli uomini di WM rifiatano a centrocampo, gli spazi si allargano per entrambe le squadre, con i nerazzurri che ci provano in ripartenza. La prima mossa di Mazzarri è Mbaye per Obi, attento tutta la gara in una posizione decisamente non sua. Il senegalese spinge, ma è impreciso al cross. Benitez risponde con Jorginho per Hamsik, anche tatticamente il brasiliano prende il posto dell’ex Brescia. Gli azzurri giostrano meglio la sfera in mezzo al campo e i nerazzurri si abbassano. Mertens subentra a Insigne sulla sinistra e Ghoulam a Britos riuscendo a restare i padroni del gioco. Il gol ospite alla fine arriva, su sbavatura di Vidic di testa che serve un solessimo Callejon, non seguito da Dodò fuori posizione. La risposta di WM è Guarin per Medel, il colombiano si mette al posto di Hernanes che passa davanti alla difesa. Il Guaro pareggia subito da calcio d’angolo. La gara diventa vibrante, saltano gli schemi e Palacio si ferma, al suo posto subentra M’Vila, che rinforza la mediana e libera l’ex Porto. Allo scadente arriva il nuovo vantaggio del Napoli, David Lopez pennella per Callejon che non perdona, di nuovo (Mbaye e Ranocchia si perdono il suo taglio). Da lì alla fine, solo d’orgoglio, l’Inter pareggia con Hernanes su ottimo cross di Dodò. La sfida si chiude con Mbaye protagonista positivo con un’altra capocciata che, dopo quella del Profeta, poteva regalare i 3 punti ai suoi.
Reazione doveva essere e reazione è stata. Il gioco sugli esterni non ha funzionato per larghi tratti della gara, l’Inter fa fatica a far arrivare palle interessanti agli attaccanti. Ma a centrocampo risorge Hernanes, Kovacic si accende a sprazzi, Medel lotta e anche dietro (solo per una frazione) si sbaglia poco. A punire WM potevano essere i soliti errori individuali di distrazione, che ora iniziano a costare caro. Il cuore non è però mancato questa sera, solo così si è acciuffato il pareggio. Benitez può recriminare per una gara giocata in perenne crescita e che stava per premiare la perseveranza degli azzurri. I partenopei dietro non sono impeccabili e il gioco langue, con i soli esterni abili a creare superiorità e mettere in difficoltà la retroguardia interista. Ma, forse, una vittoria oggi sarebbe stata troppo per quanto messo in campo dai ragazzi dello spagnolo. E l’Inter riparte, con un punto, nella lotta alle posizioni che contano.