Contenimento nel 1° tempo, zero idee nella ripresa
Catania e Inter scendono in campo sotto la pioggia del Massimino con una serie infinita di assenze che impoverisce l’aspetto tecnico del match e costringe Montella e Ranieri a scelte tattiche obbligate. I rossoazzurri optano per la difesa a tre e propongono sugli esterni offensivi Gomez e Ricchiuti, con Bergessio unica punta. Nerazzurri schierati con un 4-3-1-2 anomalo, in cui il trequartista Stankovic bada soprattutto a mantenere l’equilibrio in mediana, in soccorso di Muntari, Cambiasso e Zanetti. Proprio grazie al sacrificio del serbo Cambiasso ha più libertà in zona d’attacco e non è un caso se sia il Cuchu a portare avanti l’Inter. La rete dell’1-0 influenza notevolmente l’andamento tattico della partita, che vede gli ospiti dedicati al contenimento con un baricentro piuttosto basso, e i padroni di casa votati all’offensiva e al possesso palla. Il lancio lungo per Milito e Pazzini è l’arma tattica principale dell’Inter, ma raramente i due riescono a rendersi pericolosi. Dall’altra parte, al di là delle buone intenzioni, per tutto il primo tempo la spinta degli etnei si riduce ai tentativi di Gomez e alla regia lucida di Almiron.
Nella ripresa, dopo la doppia fiammata siciliana, Ranieri si gioca due cambi che però non alterano lo schieramento: dentro Alvarez e Zarate, fuori Stankovic e Milito. Anche la sostituzione successiva, Cordoba per Samuel, non influisce sul lato tattico perché nasce dall’infortunio dell’argentino. Montella invece risponde inserendo il fresco Maxi Lopez al posto di Bergessio, con l’intento di far salire meglio la squadra grazie alle doti di difesa del pallone della punta. Stesse motivazioni per i cambi Delvecchio-Ricchiuti e Catellani-Gomez. Nel finale l’Inter concede tantissimo spazio ai padroni di casa che potenzialmente avrebbero enormi occasioni in contropiede. Nell’altra metà campo le idee sono a zero, solo palloni lunghi dalle retrovie che diventano preda dei centrali del Catania, quindi solo corner che non producono nulla.