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Diego&Diego flop, nessuna idea costruttiva

di Fabio Costantino

Napoli e Inter si presentano sul terreno del San Paolo con le formazioni ipotizzate alla vigilia. Partenopei con Dzemaili al posto dello squalificato Hamsik, nel ruolo di trequartista con licenza di interdire. Lo svizzero agisce dietro Cavani e a supporto di un Lavezzi che svaria su tutto il fronte offensivo. Classico 4-3-1-2 invece per Ranieri, che propone la coppia Milito-Forlan in attacco, Sneijder alle loro spalle e Faraoni, unica sorpresa, sulla destra al posto dell’infortunato Maicon, con Nagatomo invece di Chivu (influenzato) sulla sinistra. Sin dall’inizio spicca l’impatto di Lavezzi, che punta gli esterni avversari e crea sempre superiorità numerica. Una spina nel fianco della difesa interista, che rimane molto bassa e cerca di non perdere mai la posizione più equilibrata.

La squadra di Mazzarri è bravissima ad attaccare gli spazi e a pressare alto, costringendo gli ospiti al lancio lungo, il più delle volte in terra di nessuno. L’Inter, in certi frangenti, si dimostra incapace di gestire il pallone e tende a regalarlo ai difensori azzurri. Milito e Forlan non si trovano mai e non danno profondità alla manovra. Più di una volta i due attaccanti preferiscono allargarsi e spesso sbagliano i movimenti. Colpa anche di un centrocampo che non sale a dovere e non sa tenere il possesso. Sneijder, dal canto suo, senza movimenti intorno a sé fatica a costruire qualcosa. Nella ripresa Ranieri cambia nettamente la sua formazione, portandola a sorpresa a un 3-5-2 e rinunciando, manco a dirlo, all’olandese. Paga il pessimo primo tempo anche Forlan, sostituito da Pazzini.

Cordoba, subentrando a Sneijder, va a fare il terzo centrale (destro), portando Faraoni largo a destra all’altezza del centrocampo. Nagatomo resta a sinistra, avanzando la propria posizione. Era dal match di Novara, con Gasperini, che la difesa nerazzurra non giocava a tre, divenendo così speculare a quella partenopea. Per qualche minuto la squadra ospite sembra in grado di alzare il baricentro, ma l’illusione dura poco. Dopo la rete di Lavezzi, nata da una palla persa di Milito, l’Inter torna a sciogliersi e concede campo al Napoli che ovviamente non si fa pregare.

L’ingresso di Poli al posto di Stankovic non varia l’assetto tattico ma dovrebbe dare freschezza alla mediana, mentre a 10 minuti dalla fine, dopo l’espulsione di Aronica, Mazzarri inserisce Britos e toglie Lavezzi, impostando un 3-5-1 che regge l’urto (disperato ma poco convinto e, soprattutto, confusionario) fino al termine del match.


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