Empoli-Inter - Frattesi sempre a rimorchio, i tagli di Darmian e Barella con la calamita ai piedi
Inter di lotta e di governo. Affronta con determinazione un Empoli ben messo in campo, con le linee compatte e chiuse. I nerazzurri si scontrano contro un muro fino all’espulsione di Goglichidze. Poi la squadra di Simone Inzaghi sale in cattedra e governa la partita con saggezza, aprendo spazi, incidendo nei momenti giusti.
Empoli e Inter giocano ad armi pari. Lo spartito tattico della gara e chiaro. L’Inter con il possesso palla cerca di mettere in difficoltà i toscani che dal canto loro rispondono con un 3-4-2-1 sulla carta che si trasforma in un 5-4-1 in fase difensiva, con lo stesso Colombo terminale offensivo che si abbassa dietro la linea del giro palla nerazzurra. Barella da play gioca con un tempo in meno del titolare del ruolo Calhanoglu, ma comunque in maniera efficace. Il giro palla interista passa dai suoi piedi ed è preciso e puntuale. Il numero 23 è anche l’unico che tenta l’imbucata verticale per gli inserimenti di Dimarco e Darmian o per Thuram che viene incontro a legare il gioco. Il numero 9 quando ha la palla tra i piedi produce quasi sempre azioni potenzialmente pericolose. Tra le linee è l’uomo che riesce a creare superiorità numerica per provare a rompere la linea a 5 dell’Empoli. Mentre Lautaro agisce da terminale offensivo ma spesso è inghiottito tra Viti e Ismajili, che non gli lasciano il tempo di proteggere palla e far salire la squadra.
La fascia sinistra nerazzurra è meno coinvolta del solito nella produzione di gioco, con il binomio Bastoni e Dimarco che non riesce a essere incisivo come al solito in fase offensiva. Sulla destra Bisseck ha licenza di offendere e lo fa regolarmente portando palla nella metà campo empolese e anche Darmian con tagli centrali dentro il campo che raramente ha fatto in questa stagione, riesce a mettere in apprensione la difesa avversaria. Gyasi e Cacace stanno molto bassi, sulla linea difensiva, e poi cercano alternandosi, una volta recuperata palla, di supportare la fase offensiva condotta principalmente sulla destra da Solbakken, che chiede scambi con Colombo e corre in fascia. Maleh è il centrocampista deputato ad alzarsi e a dare un supporto centrale alla manovra offensiva, supportando anche Colombo. Dopo l’espulsione di Goglichidze la partita cambia. L’Inter prende stabilmente il possesso del territorio avversario e da li non si schioda più. Barella ha molto più spazio per impostare ed è dominante in mezzo al campo. Anche Frattesi riesce a entrare più nel vivo del gioco soprattutto negli ultimi 20 metri, con inserimenti precisi e accompagnando l’azione offensiva a rimorchio da dietro. Incidendo nei momenti giusti, i nerazzurri trovano una vittoria fondamentale per stare al passo del treno azzurro.
Riccardo Despali
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