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Fiorentina-Inter - Dzeko infinito: entra e cambia (due volte) la partita. Viola sconsiderata, Barella conosce la via

di Daniele Alfieri

Imbattuta da quattro gare fra Champions League e Serie A, l'Inter di Inzaghi va a caccia di conferme al Franchi contro la Fiorentina di Italiano, con un pensiero rivolto anche alla sfida decisiva di mercoledì contro il Viktoria. Nerazzurri schierati dunque con il 3-5-2 annunciato alla vigilia: davanti a Onana tra i pali, difesa con Skriniar (capitano), De Vrij e Acerbi. A centrocampo Darmian a destra fa rifiatare Dumfries, a sinistra c'è Dimarco. In mezzo spazio al trio Barella, Calhanoglu e Mkhitaryan. In attacco chance per Correa nel tandem tutto argentino con Lautaro. Viola che in Conference League nove giorni fa hanno travolto gli Hearts, ma in campionato sono a secco di successi da oltre un mese: nel consueto 4-3-3, Bonaventura in mediana con Amrabat e Duncan. In avanti il tridente è formato da Gonzalez, Cabral Kouamé, panchina per Jovic e Ikoné. 

Passano 90 secondi e l'Inter è subito avanti: come contro la Salernitana, Skriniar in anticipo di testa dà il via all'azione che si sviluppa a destra verso Darmian, Lautaro è geniale prima con il velo per Correa e poi nella visione verticale immediata nel mandare in gol Barella, nel mezzo il recupero di Milenkovic che si allunga la palla e lascia libero il corridoio che consente al Toro di premiare l'inserimento del 23. Ottima anche l'intesa tra i due attaccanti argentini, che si muovono in sincrono a distanza di pochi metri. All'8 si fa male Gonzalez che costringe Italiano al primo cambio: al suo posto entra Ikoné. La Fiorentina prova a rispondere alzando il proprio baricentro e aumentando il volume di uomini nella trequarti avversaria. Entrambi i terzini salgono ad altezze offensive mentre i tre centrocampisti si stagliano dietro le punte. Un eccesso di cui l'Inter rimasta solida nella fase difensiva approfitta: al 15' Mkhitaryan anticipa a centrocampo Dodo mandando al due contro due Lautaro e Correa, il Diez stavolta fa tutto da solo, beffa con la finta di corpo Martinez Quarta e batte Terracciano con il mancino rasoterra all'angolino. Ottima anche stavolta l'Inter nel trasformare l'interdizione subito in ripartenza, mentra la Viola si fa trovare nettamente sbilanciata e senza filtro a proteggere la difesa. Al 31' sul cross in area da sinistra di Biraghi è Mkhitaryan a perdersi Bonaventura, Dimarco prova a stringere sul 5 ma commette il fallo che porta l'arbitro Valeri all'on field review: rigore sancito al VAR, dagli undici metri Cabral spiazza Onana. Il pressing forsennato della squadra di Italiano prosegue anche dopo l'1-2 e il match si surriscalda con altri falli e cartellini gialli: la Fiorentina corregge la posizione dei suoi mediani, l'Inter prova a ragionare ma deve fare i conti anche con la foga dei toscani. Poche chance e tante battaglie che spezzano i ritmi del gioco fino all'intervallo.

La ripresa si apre sulla falsa riga del primo tempo: la Viola sale subito in pressione, i nerazzurri gestiscono il possesso manovrando alla ricerca del varco giusto. Le azioni della squadra di Inzaghi partono spesso dai piedi di Onana, ma sono interrotte dal lavoro attentissimo in chiusura dei toscani. Al 53' formazione ancora più offensiva per Italiano che manda in campo Jovic facendo uscire Duncan. Il 7 neo entrato si muove alle spalle di Cabral, sulla destra Ikoné e a sinistra Kouamé, è un 4-2-3-1 che mira a schiacciare l'Inter nella propria metà campo. I nerazzurri difendono con ordine, fino al 60' quando paradossalmente vengono trafitti in contropiede: doppia invenzione prima di Kouamé con il lancio verso Ikoné, poi dell'11 francese che in area trova la parabola che si infila sotto l'incrocio della porta di Onana. Incassato il 2-2, Inzaghi si affida a Dzeko e richiama in panchina Correa. Il pareggio non arresta la furia della Fiorentina che ora vuole i tre punti, i nerazzurri fanno scudo sapendo che non mancheranno le occasioni gol in ripartenza. Entrano anche Dumfries e Gosens per Darmian e Dimarco, l'inter fa il pieno di benzina sulla fasce. Barella lanciato a rete sul solito corridoio si fa ipnotizzare da Terracciano, poi Lautaro viene steso dal portiere, guadagna e realizza il primo penalty della stagione al 73'. Il VAR certifica la posizione regolare del Toro, tenuto in gioco da Milenkovic e Amrabat sul filtrante con i giri contati di Dzeko, l'uomo in più nell'attacco dei nerazzurri e mossa che difatti cambierà anche una seconda volta la partita. La Viola inizialmente accusa il colpo del 2-3, Italiano cerca la scossa con il triplo cambio Terzic, Venuti e Barak al posto di Biraghi, Dodo e Amrabat. A 5' dal termine Inzaghi sostituisce Lautaro con Bellanova varando il 4-5-1, Dzeko unica punta, ma il bosniaco fino all'ultimo manterrà le doti da giostratore. Nel finale padroni di casa di nuovo all'assalto sulla spinta degli ultimi cambi, l'Inter si schiaccia: al 90' sul corner a uscire di Terzic, sponda di testa Milenkovic e girata in avvitamento di Jovic che si libera della marcatura di De Vrij e mette la firma sul 3-3. Al 95' Dzeko d'astuzia sul campanile di Dumfries manda a vuoto Milenkovic (al terzo errore decisivo) e fa sprintare Barella sulla sua via, dall'altro lato arriva come un treno Mkhitaryan che viene aiutato dal rinvio maldestro di Venuti: prima rete nerazzurra per l'armeno e 3-4 al Franchi dopo un match infuocato e dai ritmi intensissimi. Possesso palla a tinte più viola (58%) ma l'Inter guadagna le chance più clamorose con 7 tiri nello specchio della porta avversaria contro i 4 della formazione di Italiano. I nerazzurri chiudono con un'accuratezza dei passaggi al 74%, mai così bassa ma dovuta all'aggressività, che diventa sconsideratezza, della squadra di casa. I chilometri macinati sono invece 112,2, a fronte dei 107,1 percorsi dai toscani: l'Inter corre, soffre, si sacrifica e reagisce, anche nei momenti più critici, come una vera squadra.


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