.

Guarìn e Palacio da sdoppiare. Ma manca la qualità

di Mario Garau

Infortuni e defezioni dell'ultim'ora costringono Stramaccioni a una formazione decisamente rimaneggiata. In occasione del posticipo dell'Olimpico, il tecnico di San Giovanni decide di affidarsi al consueto 3-4-1-2, inserendo a sorpresa Marko Livaja nell'11 titolare al fianco della certezza Palacio. Nonostante il ballottaggio tra Cambiasso e Benassi alla vigilia della gara per il ruolo di mezzo sinistro, è Guarìn ad agire alle spalle delle punte coperto dalla coppia Gargano-Zanetti al centro. Conferma per Pereira sulla fascia sinistra, mentre rientra anche Nagatomo, che si va a piazzare sull'out destro. In difesa, rientrano dalla squalifica Juan e Ranocchia (che già avevano giocato in settiana in Tim Cup). Ad impostare l'azione da dietro, Cristian Chivu.

La Roma parte subito forte e approfitta delle sovrapposizioni degli esterni per creare superiorità numerica e collezionare 2-3 palle gol nei primi minuti. L'Inter reagisce e comincia a guadagnare campo: il rigore assai dubbio procurato da Bradley intorno al 20' per un intervento di Ranocchia in scivolata, non cambia il copione tattico della gara. Si gioca su recuperi sulla trequarti e ripartenze. L'Inter ha in Palacio e Guarìn i suoi uomini più mobili e attivi: il primo agisce su tutto il fronte d'attacco, il secondo con la sua solita esplosività prova a spezzare gli equilibri. I ritmi si tengono alti fino alla fine della prima frazione di gioco, quando Palacio buca la porta giallorossa e sigla allo scadere l'aggancio.

La ripresa inizia sulla falsa riga del primo tempo, con la formazione di casa che prima con Totti poi con Piris costringe Handanovic al doppio (e prodigioso intervento). Stramaccioni allora decide di togliere al 56' uno spento Nagatomo, per inserire al suo posto il rientrante Obi. Zanetti passa quindi a destra, con Obi che prende la sua posizione da mezzo destro. La Roma comincia a prendere campo, mentre la squadra di Stramaccioni gioca di rimessa, pronta a ripartire in contropiede. Manca però la qualità della manovra, così buone occasioni vengono sprecate sul passaggio più bello. Al 73', via un buon Livaja dentro Rocchi, per sfruttare la profondità. Guarìn è l'uomo che può creare più pericoli, ma spesso manca di lucidità. Buona la linea dei tre di difesa che mette più volte Osvaldo in posizione di off-side. A 6' dalla fine, Mudingayi prende il posto di Gargano. La Roma spreca delle buone occasioni, tutto sommato però il pareggio sembra il risultato più giusto.


Altre notizie