Guarin offensivo, freccia Pereira. E la difesa cambia
10 e lode. 10 vittorie consecutive, 10 vittorie in trasferta. L'Inter sa solo vincere, cambia il modulo ma non cambia il risultato. Stramaccioni si presenta a Belgrado con un coperto 4-5-1. Jonathan e Nagatomo terzini, Juan e Silvestre al centro della difesa. Centrocampo folto con Zanetti, Cambiasso, Mudingayi, Guarin e Pereira, mentre Livaja è unica punta. Sulla corsia di destra Zanetti e Jonathan si alternano tra fase difensiva e fase offensiva. A sinistra, invece, Nagatomo tiene gli occhi fissi sul talento Markovic. Per questo a tratti sembra una difesa a 3, con Nagatomo sempre attento e pronto a fare la diagonale per tenere Markovic. Pereira invece spinge molto, soprattutto nel secondo tempo quando è devastante. A centrocampo Guarin e Cambiasso giocano davanti a Mudingayi prima e Gargano poi, dopo l'infortuno dell'ex Bologna. Di fatto è un 4-1-4-1, con Livaja che forse è un po' troppo solo in fase offensiva.
Cambio importante a fine primo tempo: nell'intervallo entra Rodrigo Palacio, l'uomo che ha cambiato la partita. L'argentino è entrato per Nagatomo, Pereira è passato terzino sinistro. Il modulo resta un 4-1-4-1, è Livaja ad allargarsi a sinistra con Palacio finalizzatore. E proprio con Palacio, e grazie a Guarin, l'Inter passa in vantaggio e poi amministra la partita. Tanto che verso metà secondo tempo la difesa diventa a 3, o meglio a 5. Cambiasso si piazza tra Silvestre e Juan, al centro della difesa. E in contropiede, innescato da Guarin e finalizzato da Palacio, arriva il raddoppio. Con l'ingresso di Antonio Cassano, a un quarto d'ora dalla fine, l'Inter gioca con due punte, per tenere alta la squadra. E dall'80' in poi trova tante occasioni e chiude la partita. L'assist è proprio di FantAntonio, il gol è di un super Guarin. Qualificazione in tasca, l'Inter vince anche con la difesa a 4 e si conferma duttile.