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Hellas-Inter - I nerazzurri si svegliano quando serve: Borja gioca a tutto campo

di Matteo Serra

Dopo le vittorie di Juventus, Napoli e Lazio, l'Inter è chiamata a rispondere sul campo dell'Hellas Verona: partita ostica non tanto per la forza dell'avversario, decisamente inferiore ai nerazzurri, quanto per il copione che la partita seguirà, dato che toccherà all'Inter tenere in mano le redini del gioco. Spalletti ancora una volta conferma in blocco gli stessi 11 che, dal derby in avanti, hanno formato l'asse dell'Inter di questa parte di stagione: c'è quindi Borja Valero trequartista con Gagliardini e Vecino in mediana. Nagatomo ancora terzino sinistro, davanti i 3 insostiuibili Perisic, Icardi e Candreva. Nel Verona Pecchia invece decide di cambiare qualcosa: non più 4-3-3 ma 4-4-2, con Cerci da seconda punta alle spalle del giovanissimo Kean. Fares e Verde sugli esterni, mentre ancora solo panchina per l'ex Pazzini. 

PRIMO TEMPO - L'Inter scende in campo con un buon piglio, premendo per passare subito in vantaggio. Il Verona fin da subito fa capire di avere intenzione di mettere in scena una partita molto grintosa, facendo molta densità nella propria metà campo per poi ripartire velocemente con Verde e Fares. Kean e Cerci sono i primi ad andare a dare fastidio alla manovra intersita, pressando non i difensori ma addirittura i centrocampisti, segno di come la squadra di Pecchia fosse rintanata a copertura del proprio protiere Nicolas. L'Inter riesce a creare problemi soprattutto andando a giocare alle spalle di Fossati e Bessa, i due mediani scaligeri, dove Borja Valero riesce ad inserisi con buon tempismo. Anche Icardi, stranamente poco presente in area ma più nel vivo dell'azione, ha una buona chance proprio da quella zona di campo, che spreca però calciando male. Il Verona con il passare dei minuti trova le misure e la manovra dell'Inter si fa sempre più faticosa e condita da molti errori tecnici, il che rende ancora più facile la vita agli avversari. Non è un grande giornata per D'Ambrosio, che spesso si macchia di errori che sembravano non appartenergli più, mentre dall'altra parte Nagatomo fa buona guardia sul vivace Verde. Perisic stringe molto la sua posizione, andando quasi a giocare alle spalle di Icardi come trequartista quando Borja Valero è più arretrato o largo. Lo spagnolo infatti spesso si allarga, sia in fase difensiva che in fase di possesso, per dare nuovo respiro alla manovra e andare a colmare quei buchi che gli esterni offensivi dell'Inter possono lasciare. A 10 minuti dall'intervallo l'Inter passa in vantaggio proprio grazie a Borja Valero, che trova il tempo giusto per insaccare un cross dalla trequarti di Candreva. Sbaglia la difesa del Verona, che si perde totalmente il suo inserimento, ma va dato merito anche allo spagnolo di aver fatto una giocata che non rientra propriamente nelle sue corde: quella di attaccare lo spazio. L'Inter chiude così in vantaggio il primo tempo. 

SECONDO TEMPO - Nella ripresa, iniziata senza cambi da entrambe le parti, l'Inter scende in campo con maggiore brillantezza, arrivando alla conclusione prima con Icardi e poi con Vecino, tutte e due le volte senza centrare la porta. Continua Perisic ad accentrare molto la sua posizione, proprio perché il Verona si dimostra vulnerabile nella zona centrale, nonostante difenda con molti uomini. Quando l'Inter sembra essere in controllo totale della partita, in attesa del contropiede giusto per chiudere il match, ecco che si complica la vita da sola, ridando vita al Verona. Dopo un possesso basso, vicino all'area di rigore, elemento sempre più presente nelle partite dell'Inter, D'Ambrosio sbaglia il rinvio, centrando l'avversario davanti a sè. La palla diventa così giocabile per Cerci, che viene travolto da Handanovic nel suo tentativo di spazzare il pallone con le mani. Dopo il controllo Var arriva il calcio di rigore, che il neo entrato Pazzini trasforma. Brutta ingenuità dell'Inter, anche se Spalletti, nel post partita, ha ammesso che, provando a giocare la palla sempre a terra anche in difesa, bisogna accettare il rischio di perdere alcuni palloni. L'Inter lo fa e viene punita. Dopo il pareggio i nerazzurri reagiscono alla grande, rispedendo nella propria metà campo il Verona. La pressione dell'Inter viene presto ripagata grazie a Perisic, che al limite dell'area scarica un missile verso la porta del Verona dopo una respinta da corner: veramente grossolano l'errore della difesa dei padroni di casa, che non vanno a coprire quella zona di campo. Dopo il vantaggio il Verona prova a reagire, anche se l'Inter è brava a mantenere il controllo. Spalletti fa tornare in campo Brozovic e Cancelo, che si rende protagonista, dopo lo svarione nel derby, di una importante diagonale difensiva, andando a risolvere una situazione altrimenti pericolosa. Nel finale Eder rileva Icardi, che non si è mai visto in area di rigore, anche se bisogna sottolineare il suo tentativo di dare una mano alla squadra anche in fase difensiva, andando talvolta a coprire la posizione di Perisic. L'Inter riesce ad avere la meglio e a vincere una partita che oltre al record di punti dopo 11 giornate permette alla squadra di restare in corsa con le primissime e di acquisire sempre più fiducia in se stessi. Dopo il pareggio del Verona la vecchia Inter sarebbe crollata, questa in meno di 10 minuti aveva già messo a posto le cose. Il gioco ancora non brilla, anche se, come più volte espresso, sarà difficile vederlo per tutti i 90', proprio a causa delle caratteristiche dei giocatori in rosa.


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