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Angolo Tattico di Inter-Parma - Mkhitaryan scheggia tra le linee, Dimarco da numero 10, le incursioni di Sohm

di Redazione FcInterNews.it

Inter bella e di ferro. Azzanna il Parma e non lo lascia più andare, sfoderando armi potentissime dal centrocampo e dagli esterni, con una manovra avvolgente e veloce tra le linee.

È una bellissima Inter quella che affronta il 4-2-3-1 di Pecchia. Manovre veloci tra le linee, il Parma a turno concede l’ampiezza e Dimarco e Dumfries si alzano e vanno a stressare la linea a 4 di difesa crociata. Poi il Parma prova a raddoppiare sugli esterni grazie al lavoro di Man da una parte e Mihaila dall’altra, e l’Inter buca centralmente grazie a un Mkhitaryan ispirato che si fa trovare sempre pronto tra le linee e un Calhanoglu che viene a prendere palla basso e verticalizza subito sugli esterni o su Barella che gioca molto alto, in posizione da trequartista, alternandosi proprio con l’armeno. L’Inter a centrocampo è in superiorità numerica 3 contro 2, visto che il Parma con Keita e Sohm non riesce mai ad avere il controllo del possesso, poiché anche Cancellieri, partito come esterno e poi messo a fare il trequartista da Pecchia sotto Bonny, non riesce a ripiegare sempre bene dando una mano al centrocampo sguarnito. 

Sugli esterni l’Inter è poderosa grazie anche ai braccetti Bisseck e Bastoni che non si fanno pregare quando c’è da salire e scambiare con i quinti buttandosi poi in profondità. In quel caso sono le mezze ali che si fermano in copertura preventiva. Dimarco gioca sul velluto come 10 esterno. Col suo mancino disegna parabole e filtranti da capogiro e si riesce sempre a smarcare attaccando la profondità. Una volta esternamente, una volta al centro. Dumfries è più scolastico, con un solo binario da percorrere. Ma la sua fisicitá e velocitá riesce a mettere in difficoltà Valeri, che fatica a imporre la sua legge all’olandese. Davanti Lautaro prova a lavorare spalle alla porta perché non ha la benzina per gli inserimenti e gli scatti in profonditá, che invece riescono soprattutto nel secondo tempo a Thuram. Il Parma prova a creare gioco disinteressandosi del possesso orizzontale e cercando di verticalizzare subito su Bonny o Man una volta recuperata palla. Gli inserimenti centrali di Sohm creano qualche pericolo alla retroguardia nerazzurra e anche il numero 98 da destra cerca di scompigliare l’Inter accentrandosi palla al piede. La difesa resta molto bloccata e non sgancia mai i terzini. Keita anche, fungendo da equilibratore. Cancellieri e Bonny si vedono poco e sono imprecisi in fase offensiva. L’Inter centrifuga il Parma grazie a un ritmo infernale e una precisione chriurguca a centrocampo. Da segnalare l’aumento di velocità di manovra sulla trequarti nerazzurra con l’ingresso di Correa che riesce venendo incontro al centrocampo a disegnare filtranti e uno-due di qualità. Il freddo di San Siro fa da contorno a una gara dominata dall’inizio alla fine.

Riccardo Despali


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