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Angolo Tattico di Lazio-Inter - Il baricentro che si alza, Dumfries che annulla Tavares, Lautaro pulisce palloni

di Redazione FcInterNews.it

L’Inter schianta la Lazio con una prova di forza, cinismo e unione. Tiene quando bisogna tenere e poi si scatena. A segno con 6 giocatori diversi. 

La Lazio parte forte. Riesce a due tocchi a riversarsi nella metà campo dell’Inter per mettere pressione e costruire azioni offensive. Isaksen sulla destra alterna corse con la palla sul fondo per mettere il cross e finte a rientrare per calciare in porta. Dimarco e Bastoni non riescono inizialmente a prendere le misure all’attaccante laziale. Nell’altra fascia è Nuno Tavares il più intraprendente con incursioni centrali a spezzare la linea, con Zaccagni che pesta sempre la linea laterale e il portoghese che si infila dentro. La Lazio gira veloce grazie al metronomo Rovella che distribuisce palloni a due tocchi soprattutto cercando Pedro sulla sua verticale e Noslin che spesso viene incontro o si defila sulla sinistra per iniziare l’azione offensiva. L’Inter si difende unita e ordinata ma non da l’impressione di poter far male davanti, la ThuLa è isolata e solo qualche azione a liberare la corsa di Dimarco sulla sinistra proietta i nerazzurri sulla trequarti. Dal rigore concesso all’Inter la partita cambia drasticamente. L’Inter prende il controllo delle operazioni, la Lazio si disunisce e smette di giocare. 

Mkhitaryan sale in cattedra e dà lezioni di calcio infilandosi sempre alle spalle di Guendouzi. Il baricentro dell’Inter si alza grazie a Calhanoglu e Barella che non si schiacciano più sulla linea di difesa a 3 per giocare. Dumfries comincia a spingere in fascia, spegnendo l’entusiasmo di Nuno Tavares che si deve ora preoccupare solo di tenere l’esterno olandese. Lautaro comincia a pulire palloni sulla trequarti con precisione e velocità, facendo salire tutta la squadra in armonia. L’Inter è un tornado, che con due passaggi veloci e precisi riesce ad arrivare in porta e con cinismo chiudere l’azione. La Lazio non tiene più negli spazi né le giuste distanze e non fa girare più la palla, preoccupandosi solo di marcare uomo su uomo le furie nerazzurre. La partita finisce con un risultato rotondo, figlio della gara iniziata dal 41’ minuto.

Riccardo Despali


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