Angolo Tattico di Monza-Inter - L’inconsistenza dell’attacco nerazzurro, il giro palla lento, l’organizzazione difensiva del Monza
L’Inter pareggia a Monza dopo una partita sottotono, dove la palla ha girato troppo in orizzontale e lentamente, senza che gli uomini di Inzaghi siano riusciti a buttarsi negli spazi in maniera pericolosa. Merito anche di un Monza ben messo in campo, che ha coperto bene tutti gli spazi e ha creato grande densità in mezzo al campo.
L’Inter parte bene. Pimpante. Con le idee chiare. Il giro palla è veloce e gli interpreti sono frizzanti, soprattutto sulla sinistra con Dimarco che si allarga bene e riceve palla sia sui piedi sia sulla corsa per crossare o mettere palloni interessanti a rimorchio. A destra Darmian rimane più bloccato e non riesce mai a incidere in fase offensiva. Ci pensa Pavard da braccetto a staccarsi e sovrapporsi al 36 per creare apprensione alla linea difensiva del Monza. Il centrocampo inedito con gli innesti di Frattesi e Asllani fa girare palla con una discreta precisione e velocità, cercando lo sbocco sugli esterni e la verticalizzazione. Frattesi cerca di inserirsi con i tempi giusti ma man mano che la partita scorre, il Monza prende le misure e chiude tutti gli spazi anche per questo tipo di inserimenti. Quello che manca sin dal principio è la pericolositá e il lavoro della coppia d’attacco Thuram-Lautaro, che è impalpabile: i due non riescono a fare un lavoro di raccordo tra le linee, né allungare la squadra, né tantomeno tenere palla per far salire i compagni. Dopo il 20’ minuto l’Inter cala di intensità irreversibilmente.
Dall’altra parte c’è un Monza ordinato e ben messo in campo, che concede poco. Nonostante i primi minuti un po’ allo sbando, gli uomini di Nesta riescono a contenere gli attacchi dell’Inter e a imporre il loro ritmo blando. Maldini tra le linee cerca di strappare e creare superioritá portando palla nello spazio che si crea tra centrocampo e difesa nerazzurra. Djuric davanti fa un grande lavoro di protezione palla e sponda grazie alla sua fisicirà, facendo salire e distendere la squadra nei momenti di troppa pressione in fase difensiva. Per il resto la manovra dell’Inter è controllata a vista da Bondo, che riesce a schermare la difesa e a scivolare a destra e sinistra in base a dove gravita il giro palla, lento, di Lautaro e compagni.
Nel secondo tempo l’Inter si addormenta. Gioca troppo in orizzontale o all’indietro e pur mantenendo il possesso non riesce mai a incidere, anche grazie all’ottimo piazzamento difensivo del Monza che sta basso e compatto, e si alza in modo feroce solo quando la palla gravita sulla tre quarti. I nerazzurri non riescono quindi ad alzare il ritmo e gli innesti offensivi di Zielinski, Arnautovic, Correa e Dumfries lo spartito non cambia. L’Inter non stana un Monza troppo organizzato ma, anzi, si adatta ancor di piu al ritmo. Alla fine un pareggio giusto… prima del volo a Manchester.
Riccardo Despali