I cambi di Paulo Sousa e le decisioni di Mazzoleni regalano la vittoria alla Viola
La partita vede in campo due schieramenti molto offensivi: entrambe le squadre alla luce dei recenti risultati deludenti vogliono vincere lo scontro diretto per la Champions, e così la Fiorentina si schiera con un 4-2-3-1, l'Inter con un 4-3-3. Nella Viola Kalinic è il terminale offensivo con Bernardeschi a sinistra, Tello a destra e Ilicic al centro nella linea dei trequartisti, ma si tratta di posizioni virtuali visto che spesso per non dare punti di riferimento si muovono molto invertendo talvolta anche la posizione. Anche la difesa, a 4 quando si difende, diventa a 3 in posizione di attacco. Più classico lo schieramento nerazzurro con Brozovic, Kondogbia e Medel a centrocampo e Palacio (destra) e Eder (sinistra) a supporto di Icardi.
L'avvio è favorevole ai viola che soprattutto sulla sinistra sfondano spesso e volentieri con uno scatenato Bernardeschi, ci vuole un grande intervento di Telles sulla linea e un Handanovic attento per evitare il gol che sembra nell'aria. Invece il primo gol è dell'Inter che ha il break decisivo con Kondogbia che serve Palacio sulla destra, la difesa della Fiorentina si sposta tutta su Icardi e Palacio e nessuno si accorge di Brozovic che si inserisce indistubato al centro e mette dentro tutto solo. Trovato il gol l'Inter aggiusta anche l'assetto tattico e forse sulle ali dell'entusiasmo comincia a giocare meglio, costruendo anche qualche altra palla gol e soffrendo meno.
La gara si mantiene in equilibrio anche nella ripresa, non cambia nulla tatticamente l'ingresso di Zarate per Tello, così come l'ingresso di Perisic per Eder. E così ci vuole un altro episodio per riportare la gara in parità, con Borja Valero che scatta sul filo del fuorigioco su un lancio delle retrovie, tocca anche Murillo ma quel tanto che basta a metterla sulla testa dello spagnolo che fa 1-1. Nell'occasione è Brozovic che non segue lo spagnolo lasciandolo libero da marcature.
Cambia invece l'espulsione di Telles (ingiusta perché il difensore tocca prima il pallone e non l'avversario): per non rischiare Mancini inserisce D'Ambrosio per Palacio schierando la sua squadra con il 4-3-2 accentrando Icardi e Perisic. La Fiorentina ci crede e forte dell'uomo in più ricomincia a spingere, stavolta l'Inter non ha più la lucidità per ripartire bene in contropiede e tenta di controllare. Nei minuti finali Paulo Sousa si gioca il tutto per tutto con Babacar, più fisico, al posto di Ilicic. Sarà il cambio decisivo perché è proprio il senegalese al 90' a spingere di petto in area una palla respinta di pugno da Handanovic dopo un tiro dalla sinistra di Zarate, anch'egli subentrato nel secondo tempo.
Nel recupero saltano tutti gli schemi, la Fiorentina perde tempo e spezzetta il gioco e l'Inter non ha più il tempo di abbozzare una reazione. Termina 2-1 tra le proteste per le decisioni di Mazzoleni e l'espulsione di Kondogbia per un applauso polemico.