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Il 3-5-2 funziona fino alla rete di Bonucci. Dopo lo svantaggio l'Inter sparisce, Perisic ed Eder entrano tardi

di Lorenzo Peronaci

Confermate le indicazioni della vigilia che volevano un’Inter disposta a specchio da Roberto Mancini per cercare di interrompere la serie positiva - lunga ben 16 giornate - della Juventus. Davanti a Samir Handanovic ritrova dunque una maglia da titolare Juan Jesus, che completa il reparto arretrato composto da Joao Miranda e Jeison Murillo. Nessuna sorpresa sulle fasce, con Danilo D’Ambrosio e Alex Telles dal 1’ e soltanto panchina per Perisic. Felipe Melo, Gary Medel e Geoffrey Kondogbia completano la mediana. Al fianco di Mauro Icardi c’è Rodrigo Palacio.

Avvio difficile per i nerazzurri che faticano a trovare i giusti automatismi in mezzo al campo e in difesa. Medel impiega qualche minuto per prendere le misure a Hernanes, Murillo è in evidente imbarazzo sui movimenti ad aprire le maglie della retroguardia interista di Mandzukic: il risultato è 10’-15’ di forcing bianconero, che si spengono però contro la traversa della porta difesa da Samir Handanovic. Con lo scorrere delle lancette, l’Inter guadagna campo grazie anche all’ordine imposto da Kondogbia, che vince il duello personale con Sami Khedira, ma è un’Inter che si affida soprattutto all’ottima vena di Rodrigo Palacio, molto mobile sulla trequarti avversaria, tanto da costringere più volte Pogba in raddoppio, e ad Alex Telles, che tiene a bada con scioltezza Lichtsteiner e si presenta al cross in più di un’occasione.

La svolta - in negativo - della serata arriva al 2’ del secondo tempo. Su un calcio di punizione destinato a spegnersi sul fondo per la Juventus, D’Ambrosio rimette inspiegabilmente il pallone in mezzo all’area di rigore, servendo di fatto un assist per Leonardo Bonucci che scarica il pallone in rete con grande violenza. L’Inter sparisce dal campo e subisce il possesso palla dei bianconeri che però non affondano quasi mai per il colpo del 2-0. Mancini da allora il via alla girandola di cambi, con Adem Ljajic che prende il posto dell’infortunato Gary Medel. Il nuovo 3-4-1-2 disegnato dal tecnico jesino non dà però sbocchi alla manovra nerazzurra, complice anche un Palacio sulle gambe e una squadra senza anima dopo lo svantaggio. Con l’ingresso di Perisic per Alex Telles si passa al 4-2-3-1, con Juan Jesus in posizione di terzino, D’Ambrosio sulla linea di difesa, Melo-Kondogbia in mediana, Palacio-Ljajic-Perisic dietro Icardi. I due slavi provano ad accendere la scintilla, ma le iniziative risultano sterili e sporadiche, peraltro poco appoggiate dal resto dei compagni. Allegri, in previsione dei prossimi impegni, pensa anche a far rifiatare qualcuno: Dybala lascia così il posto a Morata, mentre Sturaro subentra a Khedira. Proprio l’ex punta del Real Madrid si procura in contropiede il rigore per il 2-0, che chiude il conto. L’ingresso di Eder per Icardi è tardivo, nonostante una buona occasione per l’oriundo nei minuti di recupero.


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