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Il 4-1-4-1 non paga, si vince con la confusione

di Fabio Costantino

Confermato il 4-1-4-1 che ha fruttato bene in Turchia, Ranieri mischia un po’ le carte: invertite le posizioni di Zanetti e Nagatomo (il primo a sinistra in zona Mannini, il giapponese a destra dove agisce Brienza) e proposto davanti alla difesa Thiago Motta invece di Cambiasso, più avanzato. I nerazzurri applicano la stessa modalità di gioco mostrata in Turchia: ritmi blandi e ricerca degli attaccanti esterni, stavolta con maggiore coinvolgimento di Zarate a sinistra. I toscani puntano invece sulla rapidità nelle ripartenze, in particolare di Calaiò che costringe Ranocchia all’ammonizione dopo un quarto d’ora. Per impedire all’Inter di ragionare, Sannino manda i suoi attaccanti ed esterni di centrocampo in pressing.

Che nel primo tempo le cose non siano andate come previsto secondo Ranieri lo confermano le sostituzioni all’intervallo: dentro Castaignos e Obi, fuori Zarate e Alvarez. A livello tattico, si passa al 4-2-3-1, con Cambiasso trequartista, Obi a destra e Castaignos a sinistra. Questi ultimi, dopo una decina di minuti, invertono la propria posizione, ma in attacco non c’è alcuna sterzata dal punto di vista dell’approccio. La risposta di Sannino è l’ingresso di Reginaldo per Calaiò, seguito pochi minuti dopo dall’inserimento di Bolzoni al posto di Gazzi, che però non varia il 4-4-2 pulito con cui il tecnico ha iniziato. Nel frattempo, Ranieri inverte ancora le posizioni di Obi e Castaignos, ma alimenta così la confusione in attacco dei suoi. Alla mezz’ora della ripresa Sannino cambia anche l’altra punta, Larrondo, dando spazio a Gonzalez. La manovra dell’Inter resta involuta, frutto dell’improvvisazione e senza punti di riferimento offensivi, dove Pazzini in pratica non la vede mai, gli attaccanti esterni vengono costantemente raddoppiati e dal centrocampo il passo è troppo lento per cambiare ritmi di gioco.

La sostituzione operata da Ranieri all’81’ (Milito per Cambiasso) porta i nerazzurri a schierarsi con un 4-4-2, con coppia offensiva ‘pesante’, Castaignos e Obi larghi e il duo Motta-Stankovic in mezzo. Il finale è privo di qualsivoglia ordine tattico. Gli ospiti cercano di metterla ‘in the box’, sfruttando la confusione e sperando che almeno uno dei centravanti trovi il guizzo decisivo. E infatti, al 90’ è Castaignos (accentratosi) a trovare la giocata che vale 3 punti, anche se tatticamente la miglior figura la fa il Siena.


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