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Il disastro tattico: pura confusione, non c'è un gioco

di Fabrizio Romano

Sorpresa per Claudio Ranieri oggi contro il Novara. Non discutiamo del risultato, ma dello schieramento tattico proposto: il tecnico nerazzurro sceglie un 4-3-2-1 con Alvarez e Sneijder alle spalle di Milito per sorprendere Mondonico, invece del previsto rilancio di Forlan. L'Inter sembra essere però in confusione, Ricky va a fiammate (poco convincenti) mentre Sneijder arretra fin troppo e nel primo tempo solo in un occasione riesce lievemente a pungere Ujkani. Sulle fasce la spinta manca, Zanetti è poco propositivo mentre Chivu è ancorato alla sua fascia di competenza dove non sfonda praticamente mai. L'Inter si ritrova senza un costruttore di gioco e arrivare al tiro è possibile solo grazie a qualche rarissima combinazione palla a terra che comunque non basta.

Nella ripresa, Ranieri tira fuori lo spento Alvarez in favore di Pazzini: si passa al 4-3-1-2 di natura romboidale, con Sneijder 'principe' della trequarti. L'Inter forza anche sulle fasce perché c'è più spazio ma in contropiede arriva il gol di Caracciolo. Da qui, inizia la fiera della confusione. Il tecnico nerazzurro cerca di cambiare le carte in tavola togliendo un ottimo Poli e inserendo Forlan che va a fare l'ala destra in una sorta di 4-2-4 con Sneijder largo a sinistra e Pazzini-Milito in mezzo. Il risultato è un'Inter schiacciata che finisce col pestarsi i piedi in continuazione, senza un varco da sfruttare perché il Novara è piazzato in area di rigore e giustamente neanche pensa si sbottonarsi un minimo. Cross fiacchi, nessuna sovrapposizione, tiri al limite della decenza e prevedibilissime giocate in orizzontale bloccano la squadra che si perde nel catino infernale di San Siro.

L'ultima carta di Ranieri è Nagatomo per Chivu, il giapponese tenta di dare velocità ma di spazio dove andare non ce n'è. E' la confusione che regna contro l'organizzazione di un Novara che con un sano catenaccio e contropiede ha sbancato il Meazza. Ma l'Inter non può pensare di andare avanti così: manca un gioco degno di tale nome, qualunque sia il modulo. Mancano i piedi buoni per costruirlo, manca l'idea tattica da portare avanti. Perché quando c'è da imbastire gioco, l'Inter sparisce e crolla. Ovvero, non siamo più una corazzata ma una squadra qualsiasi.


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