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Il Genoa ingabbia l'Inter: difesa a 4 e marcatura a uomo, i nerazzurri non riescono a cambiare marcia

di Lorenzo Peronaci

Dopo il secondo passo falso consecutivo della Roma, l’Inter è tornata prepotentemente in corsa per il terzo posto, valido per la qualificazione ai playoff di Champions League. Al ‘Marassi’ di Genova, i nerazzurri di Roberto Mancini hanno l’obbligo di centrare la terza vittoria consecutiva contro il Grifone di Gian Piero Gasperini se vogliono continuare a sognare l’Europa dei grandi. Per l’occasione, il tecnico marchigiano non rinuncia all’ormai solito 4-2-3-1 e sceglie Rodrigo Palacio al posto di Stevan Jovetic ad agire alle spalle di Mauro Icardi. Davanti a Samir Handanovic, l’Inter si schiera con Danilo D’Ambrosio, Joao Miranda, Jeison Murillo e Alex Telles; in mediana, al fianco di Gary Medel, tocca a Felipe Melo sostituire lo squalificato Kondogbia; Marcelo Brozovic riproposto ancora a destra nei tre dietro Icardi, con El Trenza e Ivan Perisic a completare l’attacco.

Gasperini mette da parte il consueto 3-4-3 e passa alla difesa a quattro, utilizzando una marcatura a uomo sugli offensivi dell’Inter. Ansaldi si occupa di tenere a bada le folate di Ivan Perisic, mentre Marchese e De Maio operano una marcatura molto stretta su Rodrigo Palacio. Il francese lo segue fin sulla trequarti, il terzino si stringe molto per non lasciare buchi appetibili all’argentino, sempre pericoloso nei suoi inserimenti. Il 4-5-1 rossoblu si trasforma in 3-4-3 in azione offensiva, con Suso, interno sinistro, che si alza sulla linea dei trequartisti per sfruttare la superiorità numerica. Sul finire di primo tempo El Trenza si sposta stabilmente sull’out di destra, con Brozovic alle spalle di Icardi.

Poco fluida la manovra nerazzurra, nel secondo tempo Mancini modifica la trequarti offensiva, spostando Perisic a destra e Palacio sulla sinistra. Gasperini corre ai ripari, invertendo Laxalt con Suso e garantendo maggior copertura sulla corsia destra d’attacco nerazzurra, dove D’Ambrosio si spinge molto in avanti. L’ingresso di Tachtsidis per Rigoni regala maggiore fisicità e centimetri al centrocampo genoano e proprio da un suo colpo di testa nasce il vantaggio rossoblu. Fuori un Perisic non brillantissimo, Mancini sceglie Eder, mentre Gasperini sostituisce Suso con Capel. Dopo lo svantaggio, il tecnico marchigiano boccia Telles - reo di aver dimenticato De Maio solo in area per la rete dell’1-0 - e lancia nella mischia Stevan Jovetic. Inter ultra offensiva, con Medel ad agire da terzino e la coppia Melo-Brozovic a centrocampo. Anche Gasperini cambia ancora e sposta Laxalt sulla corsia di Medel, invertendo l’uruguaiano con Capel. L’ultimo cambio per il Genoa è Fiamozzi, che sostituisce Dzemaili, mentre Mancini opta per Ljajic al posto di Palacio, quando ormai è però troppo tardi.


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