Inter-Atalanta - Lukaku trova la luce: masterclass del centravanti boa, dirige Lautaro. Brozo ci prende gusto
All'Inter basta un punto per chiudere il discorso qualificazione alla prossima Champions League, l'Atalanta deve vincere per sperare ancora di rientrare nell'Europa delle grandi. A San Siro Inzaghi lascia a riposo i soli Darmian e Dzeko rispetto all'undici dei titolarissimi. Nel 3-5-2 della Beneamata, in porta torna Onana dopo la finale di Coppa Italia concessa ad Handanovic e difesa con D'Ambrosio, Acerbi e Bastoni. A centrocampo Dumfires e Dimarco confermati sulle fasce, Barella, Brozovic e Calhanoglu in mediana. In attacco Lukaku preferito al 9 bosniaco per affiancare Lautaro Martinez. Dall'altra parte Gasperini schiera i suoi con il 3-4-2-1. Fuori Lookman, davanti c'è Hojlund, supportato da Pasalic e Koopmeiners.
Trenta secondi sul cronometro ed è subito LuLa. L'Atalanta tiene un baricentro altissimo e dal lancio diretto di Bastoni, sponda di Lukaku a centrocampo per Lautaro che chiude il triangolo con il belga, Djimsiti e Toloi vengono tagliati fuori mentre Big Rom si invola davanti a Sportiello, lo dribbla e insacca per l'1-0. L'Inter fa melina con Onana e i suoi centrali attirando nella rete la pressione sin troppo offensiva degli uomini di Gasp. Al 3' Lukaku sempre contro Djmisiti protegge palla dopo il passaggio in verticale di Dumfries e scarica per Lautaro, dal Diez palla brillante di prima messa alle spalle di Toloi per Dimarco che a sinistra è solo, l'esterno calcia in porta due volte trovando in risposta i riflessi di Sportiello, la difesa della Dea rimane a guardare anche al terzo tentativo di Barella, che in area è più lesto di Zappacosta e al volo firma il 2-0. Nell'occasione, dorme anche Ederson che si ferma al limite d'area e si lascia sfuggire il 23, Lukaku fa sempre luce per i compagni che lo cercano con i palloni diretti dalle retrovie, Lautaro da trequartista e rifinitore dirige la manovra d'attacco, mentre Dimarco sfrutta l'assenza da quel lato di Maehle e De Roon, che pagano il prezzo di un atteggiamento tattico impudente. Mentre l'Inter rallenta, l'Atalanta non demorde e al 36' riesce a tornare in partita: Koopmeiners allargandosi a destra punta Bastoni e guadagna il calcio d'angolo, in area si accende il flipper e ad avere la meglio è Pasalic, che in stirata arriva prima sul pallone vagante e accorcia a 9' dall'intervallo.
Alla ripresa sale in cattedra Bastoni, che emula ma con più incisività la corsa in zona offensiva di Scalvini, l'Inter si riaffaccia costantemente in attacco e sfiora il gol in diverse occasioni, prima sulle solite combinazioni tra Lukaku e Lautaro, poi sul gran destro dalla distanza di Calhanoglu, respinto in tuffo da Sportiello. Al 61' dentro Lookman al posto di Pasalic per spingere ancora più in avanti l'Atalanta, al 70' anche Muriel per Ederson, mentre Inzaghi si gioca la carta dell'ex Gosens richiamando in panchina Dimarco. Il colombiano si muove sulla trequarti sinistra, Lookman a destra e Koopmeiners centrale dietro a Hojlund. Cambi che però non incidono nella Dea e al 77' arriva l'ennesima masterclass da centravanti boa di Lukaku. Big Rom a centrocampo protegge ancora contro Djimisiti mentre Brozovic si catapulta in avanti beffando (dopo Bonaventura mercoledì) Koopmeiners che lo marcava a uomo, quindi servito sullo sprint dal belga vede arrivare al suo fianco Lautaro, che non è seguito da nessuno e a porta vuota mette il timbro sul tris. Per gli ultimi 8' più recupero entrano De Vrij, Darmian, Asllani e Dzeko al posto di Bastoni, D'Ambrosio, Barella e Lukaku, Gasperini all'86' manda in campo Okoli per Mahele. Al 91', l'autogol sfortunato di Onana sull'invenzione di Muriel, dopo il destro su punizione respinto dalla barriera, tiene aperta la gara fino al triplice fischio di Orsato, che arriva dopo l'ultimo corner per i bergamaschi con anche Sportiello a saltare in attacco. La squadra di Inzaghi ottiene tre punti meritati che le valgono l'accesso matematico alla prossima Champions League: 20 tiri di cui ben 11 diretti in porta contro le 11 conclusioni della Dea di cui solo 3 verso lo specchio di Onana. Nel prossimo weekend Torino-Inter e poi un'altra finale, quella che vale la Champions del presente.