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Inter-Bologna - Un grande rimpianto per i nerazzurri. Manca la carica del centrocampo

di Redazione FcInterNews.it

Rimpianto Inter. Una partita incanalata subito nei binari giusti con la doppia fiammata Acerbi-Lautaro e poi buttata via per qualche disattenzione di troppo in difesa, un livello carica della batteria basso e un avversario che è cresciuto di minuto in minuto accettando sempre la superiorità tecnica interista.

Il primo tempo inizia con l’Inter che domina il possesso e tutto il Bologna sotto palla che lascia giocare gli avversari e copre gli spazi con diligenza. Tutto prevedibile viste le caratteristiche delle due squadre. In fase di non possesso Thiago Motta sceglie di incollare a Calhanoglu, Barella e Mkhitaryan rispettivamente Aebischer, Freuler e Ferguson così da rendere la vita difficile alla fonte primaria del gioco interista e sporcare le linee di passaggio centrali. Freuler soprattutto si abbassa sulla linea dei difensori quando Barella prova le sue incursioni in area con e senza palla. Aebisher fa il trequartista solo in fase di non possesso perché si alza e va a prendere il numero 20 nerazzurro non appena comincia a impostare. La linea a 4 difensiva è attenta e sempre molto bassa. In fase di possesso il Bologna non ha paura di far girare la palla con qualità ma non è quasi mai pericoloso in attacco. Zirkzee fatica a tenerla e far salire i suoi. Ndoye e Orsolini non entrano in partita fino al rigore del 2-1 segnato dallo stesso numero 7.

La partita fino a quel momento controllata dall’Inter con uno sforzo minimo e il doppio vantaggio derivato da due situazioni individuali, cambia. Il Bologna comincia a pressare di più la difesa interista e a portare uomini sopra la linea della palla in fase di possesso. Zirkzee si defila a sinistra per liberarsi e giocare di più e per alcuni tratti della seconda metà del primo tempo è Ndoye a fare il riferimento offensivo. Orsolini si comincia a isolare con la palla sulla fascia e crea qualche problema a Dimarco. Niente che non possa essere controllato. L’Inter che fino a quel momento era stata ordinata e precisa negli uno-due a centrocampo per imbucare poi le ali Dumfries e Dimarco, comincia ad arretrare il baricentro. Cominciano s mancare soprattutto le incursioni dei centrocampisti. Aebisher esce sempre più forte in pressione su Calhanoglu e il turco non riesce ad essere veloce e preciso.

SECONDO TEMPO - Nella prima parte del secondo tempo gli uomini di Inzaghi entrano in campo con un approccio abbastanza molle. Molti giocatori scendono di condizione e sono sulle gambe, come Thuram e Dimarco. La carica si sta esaurendo anche a causa delle fatiche di coppa. Il Bologna invece comincia spigliato ad alzare i giri del motore, soprattutto grazie a Ferguson che sale in cattedra e domina il centrocampo sia per smistare palloni che per alzarsi e creare superiorità davanti. I 3 centrocampisti rossoblu hanno meno compiti da “poliziotti” e sono più liberi di svariare e trovare gli spazi giusti dove ricevere palla. Il gol del pareggio di Zirkzee arriva dopo una dormita difensiva dove due difensori su tre seguono lo stesso taglio e si fanno ingannare dalla finta del 9 che poi ha tutto il tempo di cambiare piede e spiazzare Sommer. L’Inter cosi butta via il doppio vantaggio. Inzaghi corre ai ripari e il triplo cambio con dentro Sanchez, Cuadrado e Carlos Augusto torna a dare vivacità alla manovra soprattutto grazie all’esterno brasiliano che entra bene in partita e spinge sulla sinistra. Ma una delle armi più letali dell’Inter 2023/2024, la pressione alta centrale, recupero e contropiede di qualità, non è mai sfoderata grazie a un Bologna compatto e attento che preferisce mandare i nerazzurri sulle fasce e fare densità in mezzo, senza concedere nulla per le triangolazioni centrali veloci che saltano il centrocampo. L’Inter dunque si trova a fare la partita senza mai poter correre in campo aperto. Il giro palla spesso è lento e senza sbocchi.

Paradossalmente quando gli uomini di Inzaghi incontrano un avversario che accetta in toto la loro superiorità tecnica e imposta la partita con le giuste contromisure, fanno più fatica. Gli ultimi minuti della partita sono i classici di puro istinto dove saltano molti schemi. Avrebbe potuto vincerla l’Inter. Avrebbe potuto vincerla il Bologna. Il finale dice 2-2. In questa partita sicuramente sono mancate la solita carica dei 3 a centrocampo, grazie anche alla mossa annulla-tutto di Motta. Una vittoria per Orsolini e compagni e un grande rimpianto per tutto il mondo nerazzurro.

Riccardo Despali


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