Inter-Bologna - Una partita controllata ma mai chiusa. Due tocchi di classe puniscono I nerazzurri
L’inter viene beffata dalla classe di Joshua Zirkzee e perde un ottavo di finale di Coppa Italia in 15 minuti, dopo aver controllato la gara e avuto tante occasioni per chiuderla nei precedenti 105’.
Acerbi e compagni partono bene nel primo tempo. Il centrocampo rivisitato con il terzetto Asllani, Klaassen e Frattesi ci mette un po’ a carburare ma superata la pressione della trequarti bolognese con Fabbian, riesce sempre a essere in superiorità contro i due interni Moro e Aebischer. Asllani dopo un inizio titubante fa girare il gioco con fluidità, Klaassen è quello che gioca più la palla e cerca anche di portarsi a ridosso delle due punte per scambiare e provare la conclusione. Frattesi si da da fare ma è spesso slegato dal gioco interista e compie molte corse a vuoto. Carlos Augusto, il migliore in campo per i nerazzurri, parte esterno sinistro ed è quello che più mette in difficoltà la difesa a 4 di Motta con cross, scambi con Lautaro e corse fino alla linea di fondo. Proprio il capitano interista è l’attaccante che viene a giocare più tra le linee. Chiede palla, innesca dei dai e vai interessanti e ha la solita garra nel riconquistare il possesso, lasciando Arnautovic terminale offensivo per tenere occupata la coppia Lucumì-Beukema sfruttando la fisicità dell’austriaco per le sponde. L’Inter gioca meglio del Bologna in fase di possesso. Dall’altra parte la coppia Darmian-Bisseck è autoritaria e precisa, con il numero 31 intraprendente come in una parte della gara vinta contro la Lazio: galoppa in fascia e prende metri anche al centro quando può, per spaccare il centrocampo avversario e creare superiorità davanti. Ma il Bologna non si disunisce. Resta compatta e corta con tutti gli effettivi dietro la linea della palla. In fase di possesso sono Fabbian e Saelemaekers i due più frizzanti. Cercano di giocare tra le linee svincolandosi dalla pressione della difesa nerazzurra. Il Bologna regge e gioca, anche se non impensierisce mai Audero con tiri pericolosi.
Van Hooijdonk è sempre guardato a vista da Acerbi che non lo lascia mai girare né avere il tempo necessario per giocare di sponda. Così la produzione di gioco bolognese si ferma sulla trequarti, senza mai andare alla conclusione o a una presenza massiccia in area d’attacco. La partita però non si sblocca, a causa delle numerose palle gol sprecate dall’Inter, e si incanala sui binari voluti dagli emiliani: quelli dell’incertezza e dell’equilibrio fino al 90’. Infatti l’entrata di Thuram, Barella e Dimarco non porta all’effetto sperato da Inzaghi e anzi i nerazzurri perdono le distanze in attacco, producendo sempre meno azioni offensive con il passare dei minuti. Con i tempi supplementari il fulmine di Carlos Augusto di testa e il vantaggio dei padroni di casa fa presagire un’altra notte da grande Inter, con la gestione del possesso palla e, volendo, la ricerca del secondo gol per chiudere la pratica e volare ai quarti. Ma L’inter non fa i conti con Zirkzee, entrato a pochi minuti dai supplementari, e ai suoi colpi di genio da grande attaccante. Nel secondo tempo supplementare, complice anche una poca presenza offensiva della coppia Mkhitaryan-Thuram e un centrocampo un po’ inedito e non rodato con Sensi play affiancato da Frattesi e Barella, il Bologna riesce a trovare due gol, nati da due assist illuminanti del numero 9 rossoblu. Il dramma si concretizza. L’andamento della gara ricorda quello nel match di campionato pareggiato 2-2 sempre a San Siro. Ma sta volta è peggio. L’Inter è fuori dalla Coppa Italia, beffata sì dalla classe di un singolo, ma anche dalla voglia della squadra quarta in campionato di crederci fino alla fine.
Riccardo Despali