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Inter, è l'ennesimo stop. Senza Alvarez si spegne la luce. E Gasp punisce un Palacio sprecone

di Luca Pessina

L’Inter oggi sfidava il Genoa nella prima giornata del girone di ritorno. I nerazzurri a Marassi escono con 0 punti e l’ennesimo passo indietro, sprecando qualcosa là davanti e dimostrandosi, al solito, fragili dietro. 

Mazzarri schiera i suoi confermando il modulo visto con il Chievo, un 3-4-2-1 un po’ più offensivo del classico 3-5-1-1. Ranocchia è bocciato, con Rolando in mezzo alla difesa e Juan-Campagnaro a completare il reparto. In mezzo Cambiasso a Kuzmanovic a fare da diga, con Kovacic in panchina. Jonathan e Nagatomo spingono sugli esterni. Davanti i due trequartisti a supporto di Milito sono Alvarez e Palacio, con Guarin, al centro di vicende di mercato, lasciato fuori.

Gasperini sceglie un 3-4-3. Punta sulla difesa a tre, marchio di fabbrica, con Antonini, De Maio e Marchese. A centrocampo ci sono Cofie e Sturaro. Davanti la velocità di Bertolacci e Fetfatzidis a supportare Gilardino. 

Già dall’avvio si capisce che Alvarez gioca leggermente più basso sulla destra, per aiutare Jonathan e Kuzmanovic. Palacio prova invece a sfruttare le sponde di Milito. Il Genoa prova a  ripartire e sfruttare le fasce, soprattutto con la velocità di Fetfadzidis. I nerazzurri controllano il possesso della sfera e dalla destra Jonathan arriva subito vicino al gol con una percussione fino in fondo (tiro parato da Perin). Il campo diventa pesante e il Genoa prova ad alzare il baricentro, ma rischia in occasione di un paio di ripartenze, con Palacio e Milito bravi a duettare in velocità e pericolosi in zona rete (ancora una volta Jonathan non riesce a colpire da buona posizione). Con Alvarez fuori per infortunio anche i grifoni si rendono pericolosi, proprio da destra con un cross di Marchese, senza la marcatura dell’argentino e l’Inter cala vistosamente. Kovacic entra al posto di Ricky Maravilla e si posiziona destra nei due a supporto di Milito. Un buonissimo break di Palacio (sempre lesto nell’approfittare degli errori avversari) porta il Trenza davanti a Perin, ma il tiro è largo, segno che i nerazzurri non capitalizzano le migliori occasioni ottenute. L’Inter stava proponendo buone trame, ma la pioggia rende il campo viscido e irregolare (tante pozze) e la partita vive di fiammate ed errori, oltre che di lanci lunghi. Nel finale i nerazzurri soffrono, senza mezzi termini, la velocità di Fetfatdzidis (Juan non lo prende mai) e per qualche mancata uscita di Handanovic, che sembra aver perso certezze. 

La ripresa riparte con gli stessi 22, ma Mazzarri sembra cambiare modulo, passando a un 3-5-1-1 , con Kovacic mezz’ala sinistra e Kuz a destra. C’è subito un sussulto interista, Kovacic libera per Palacio, che davanti a Perin è ancora impreciso, troppo. Il Genoa fa 1-1 nelle occasioni sprecate con Gilardino che si invola solo verso Handa, ma viene rallentato provvidenzialmente da una pozza. Momento no dell’Inter che non riesce e pressare in mezzo al campo, Kovacic perde troppi palloni e il gioco risente del campo allagato. 
Il Genoa continua a riuscire a gestire meglio la difficoltà del manto di gioco e dalla sinistra crea più di un grattacapo alla coppia Juan-Nagatomo, con Gilardino che fa reparto da solo e nella ripresa non butta via un pallone. Mazzarri prova a rendere l’Inter più offensiva e inserisce Guarin per uno stanco Kuzmanovic a fare la mezz’ala destra, sperando nella sua fisicità, ma sono ancora i rossoblu a sfiorare il gol più volte con tiri a giro di Fetfadzidis.
Gli uomini di Mazzarri provano a reagire, ma più su palle da fermo, scoprendosi però al contropiede dei grifoni, pericolo costante per Handanovic (Guarin il più propositivo dei suoi).  
L’Inter prova a spingere dalla destra, dove si allarga bene Palacio e Guarin attacca senza sosta. Gasp toglie il migliore in campo Fetfatdzidis per inserire Konate, che va ad aumentare la fisicità dell’attacco rossoblu. L’Inter crea tanto e va più volte vicino al gol, con Perin che si salva per miracolo, grazie a carambole improbabili (anche Gilardino replica poco dopo).
E nel momento di maggiore spinta interista, al minuto 82 il Genoa passa in vantaggio su calcio da fermo con l’incornata da due passi del solissimo Antonelli, capitalizzando al massimo un secondo tempo anche sofferto nell’ultimo tratto.
Il finale vede Mazzarri provare l’ultima carta Botta e l’argentino va subito vicinissimo al pareggio su colpo di testa. Ma è l’ultimo sussulto della gara, con il triplice fischio dell’arbitro che sancisce la sconfitta nerazzurra. 

L’Inter perde una gara iniziata bene, grazie agli spunti di Alvarez, di cui Mazzarri è privato finda subito. Con l’aumentare della pioggia e delle difficoltà del manto erboso allagato i nerazzurri si spengono. Palacio spreca troppe palle gol e nel finale Gasp punisce l’Inter nel momento di maggior spinta. Prestazione che comunque non convince per la mole di occasioni concesse ai grifoni e la poca lucidità nel creare palle gol. A questo ritmo inutile porsi obiettivi, ha ragione Mazzarri...
 


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