Inter-Empoli - Ebuehi dimentica che c'è Dimarco, Skriniar cambia le carte. Bare-Calha-Micki assenti ingiustificati
Messa da parte l'euforia della combo derby più Supercoppa vinta a Riyad, l'Inter di Simone Inzaghi si rituffa in campionato, dove a San Siro sfida un Empoli reduce da due vittorie e due pareggi nelle ultime quattro gare. Pochi cambi di turnover nel 3-5-2 dei nerazzurri: in difesa davanti a Onana torna De Vrij al posto di Acerbi con ai lati Skriniar (capitano) e Bastoni. Darmian, Barella, Calhanoglu, Mkhitaryan, Dimarco formano la consueta linea dei cinque centrocampisti. In attacco tandem argentino con Correa e Lautaro Martinez, riposo per Dzeko che parte dalla panchina insieme a Lukaku. Dall'altra parte Paolo Zanetti sorprende schierando la sua formazione con il 4-3-2-1: sulla trequarti giocano Cambiaghi e Bajrami alle spalle dell'unica punta Caputo, fuori a sorpresa Baldanzi e l'ex Satriano.
Empoli che si conferma pimpante e in buona condizione con il pressing e le marcature a uomo sulle fonti di gioco nerazzurre. Akpa Akpro, Henderson, Bandinelli seguono sempre con molta attenzione i tre mediani dell'Inter, ma sono pronti anche a catapultarsi in avanti sfruttando il gioco verticale imposto da Zanetti le sponde di Caputo. Il primo squillo per Onana è quindi firmato Cambiaghi, che attacca la profondità e arpiona alle spalle di Bastoni sul lancio da 60 metri di De Winter, poi calcia con il destro trovando la risposta in corner del portiere. La squadra ospite non si abbassa mai troppo, mantiene alto il baricentro e spezza le trame di gioco nerazzurre grazie al lavoro in fase di copertura di tutta la squadra. La prima occasione per l'Inter arriva al 20' con Dimarco al volo di mancino sul cross panoramico dalla destra di Calhanoglu, attento Vicario a dire di no all'esterno. Attentissimi in mezzo Akpa Akpro e compagni, meno i due terzini Parisi ed Ebuehi che concedono all'Inter gli spazi per avanzare sulle corsie, mentre Calhanoglu ha licenza di agire da regista e quando può jolly d'attacco, sfuggendo alla ragnatela dei toscani. Tre minuti dopo stesso schema, stavolta con il cross di Barella dalla solita mattonella di destra, ma stavolta il sinistro di Dimarco finisce sul fondo. Sull'altro fronte Parisi e soprattutto Ebuehi provano a ripagare con la stessa moneta sulle rispettive fasce, ma lì la strada è quasi sempre sbarrata, con nigeriano che obbliga Skriniar alla prima ammonizione. Ben diverso il discorso dalla parti di Vicario: al 32' Barella ancora per Dimarco, dimenticato anche stavolta da Ebuehi, l'esterno di prima per Lautaro che in girata di mancino non riesce a inquadrare lo specchio. Al 40' Skriniar riceve il secondo giallo per fallo su Caputo e lascia l'Inter in dieci uomini: fascia ceduta a Lautaro e difesa a quattro con Darmian e Dimarco ai lati di De Vrij e Bastoni. Più spazi sul finire di primo tempo per l'Empoli e i suoi terzini che ora trovano il fondo con più facilità: Caputo lasciato libero sul traversone di Ebuehi gira di testa verso la porta, debole e centrale per Onana.
Alla ripresa un cambio a testa per i due tecnici: nell'Inter fuori il solito inesistente Correa e dentro Bellanova, nell'Empoli Haas rileva Akpa Akpro già ammonito. I nerazzurri tornano quindi alla difesa a tre, con Darmian braccetto a destra e il 12 neo entrato a prendere il suo posto sul binario a centrocampo, Lautaro resta unica punta. Gli ospiti in undici contro dieci provano all'inizio a ragionare alla ricerca del varco giusto, l'Inter non rinuncia a controbattere alzando i ritmi e portando avanti un manipolo di uomini nonostante il deficit numerico. Bastoni sale in sovrapposizione a Dimarco, Bellanova sfida subito Parisi, ma sul ribaltamento di fronte la squadra di Inzaghi si fa trovare sbilanciata e allora prima serve un grande recupero in tackle di Darmian per anticipare Caputo, poi la doppia parata di Onana che nega il gol a Bajrami e Cambiaghi. Quest'ultimo al 64' viene richiamato in panchina da Zanetti per fare posto al talentuoso Baldanzi. Talento cristallino subito crertificato da un gol a San Siro: connessione tecnica con Bajrami nel tre contro tre dell'Empoli, che colpisce un'Inter ancora squilibrata, precipitosa e ingenua nel subire la ripartenza dei toscani, con Barella, Calhanoglu e Mkhitaryan assenti ingiustificati. Dopo il gol girandole di cambi da una parte e dall'altra, nell'Inter entrano Asllani, Gosens e Dzeko sostituendo Barella, Dimarco e Darmian, nell'Empoli in campo Fazzini e Satriano per Bajrami e Henderson e modulo che diventa 4-3-1-2. Al 77' è anche il turno di Lukaku, fuori Mkhitaryan, tridente così nei nerazzurri che assaltano l'area degli ospiti sulla spinta di San Siro: traversa di De Vrij sul corner di Asllani, poi l'olandese e Bastoni restano ultimi due uomini, mentre l'albanese fa il play-maker basso con Bellanova, Calhanoglu e Gosens ad assistere i tre attaccanti. Zanetti si gioca il suo ultimo cambio al 90' con Walukiewicz che rileva Caputo e va a infoltire il reparto arretrato. Ultimi assalti inconcludenti nei 5' di recupero prima del triplice fischio dell'arbitro Rapuano che sancisce il verdetto definitivo. Dalla vittoria in Supercoppa a questa sconfitta clamorosa con l'Empoli che sbanca San Siro 19 anni dopo l'ultima volta, è l'up & down dell'Inter di Inzaghi che sbaglia a fare i calcoli dopo l'espulsione di Skriniar e viene punita per la troppo spregiudicatezza. La squadra di Zanetti gioca con personalità al Meazza: 51% di possesso palla agevolato dalla superiorità numerica, poi 8 conclusioni nello specchio di Onana, contro l'unica di Dimarco nel primo tempo per i nerazzurri. Il secondo giallo al capitano slovacco cambie le carte in tavola, ma la squadra di Inzaghi sbaglia completamente la lettura e nei tre punti conquistati meritatamente dall'Empoli ci mette anche del suo.