Inter-Lazio - Mkhitaryan tuttocampista, Pavard eclettico: le mosse di Inzaghi per dominare Sarri
Inter affamata, Inter letale, Inter splendida. In Arabia Saudita nella semifinale di Supercoppa italiana non c’è partita. I nerazzurri domano e dominano la Lazio in lungo e in largo. Alla fine il 3-0 può stare stretto agli uomini di Simone Inzaghi.
L’Inter approccia la gara come a Monza. Movimento perpetuo, interscambi di posizione e palla che corre veloce tra le linee. Il centrocampo è ancora dominante. I tre tenori in mezzo fanno girare a vuoto Rovella, Vecino e Guendouzi con i loro movimenti ad alzarsi e abbassarsi e un giro palla efficace che cambia ritmo quando uno dei tre decide di alzarsi e ricevere palla sulla tre quarti, alle spalle de centrocampo laziale, per inventare. Pavard sulla destra spinge quasi fosse un’ala e spesso lascia Darmian dietro come braccetto a coprire possibili ripartenze. Dimarco sulla sinistra spinge e taglia come a Monza. Trovandosi spesso sulla linea degli attaccanti per creare presenza in area o mettere cross in mezzo. Lauraro e Thuram fanno il solido lavoro di raccordo e di profondità. Il capitano si defila spesso per ricevere palla e creare spazio in mezzo. Il francese invece scappa spesso con e senza palla portando a spasso i difensori biancocelesti e allungando la squadra, facendo allungare con la corsa anche Barella e Mkhitaryan.
L’armeno è l’uomo in più dell’Inter. Gioca a centrocampo, ma parte palla al piede e gioca in attacco, defilandosi anche spesso sulla destra. La Lazio non riesce mai a uscire pulita palla al piede e a saltare l’aggressione feroce dei nerazzurri in fase di non possesso. Sarri prova a salire di qualità nel palleggio inserendo Luis Alberto, ma l’Inter nell’ultima mezz’ora è brava ad abbassarsi con ordine e ripartire solo con transizioni veloci e letali. La finale di Supercoppa attende.
Riccardo Despali
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