Inter-Sampdoria - Spalletti stringe e allarga il campo per superare i blucerchiati
Dopo due partite difficili contro Milan e Napoli, l'Inter è chiamata alla prova del 9 in casa contro la Sampdoria. Spalletti, per la terza gara consecutiva, conferma gli 11 titolari: ancora Borja Valero trequartista e Gagliardini-Vecino come mediani; Nagatomo viene nuovamente preferito a Dalbert. La Samp scende in campo con il consueto 4-3-1-2, con Gaston Ramirez che si muove alle spalle di Zapata e Quagliarella. Torreira è il vertice basso del centrocampo formato da Praet e Barreto, mentre Murro viene preferito a Strinic sulla corsia di sinistra. Ferrari e l'ex Silvestre centrali di difesa.
PRIMO TEMPO - La Sampdoria è una squadra molto ben allenata, che scende in campo sempre con idee chiare. Nei primi minuti gli uomini di Giampaolo provano a mettere in scena un pressing molto alto, rendendo difficitaria la manovra dell'Inter, che fatica a muovere il pallone come vorrebbe. Inizialmente la posizione di Ramirez crea qualche scompiglio agli uomini di Spalletti, talvolta indecisi su chi debba essere l'uomo che accorcia su di lui (un centrale di difesa o un mediano). La Samp arriva al tiro in più di una occasione nei primi 10 minuti, anche se senza che Handanovic debba mai preoccuparsi. Dopo l'avvio firmato blucerchiato, anche l'Inter scende in campo e inizia, col passare dei minuti, a prendere possesso del gioco. I due esterni, Perisic e Candreva, rimangono spesso larghi e questo mette in difficoltà il centrocampo avversario, che essendo a soli 3 uomini fatica a sciovolare sulle corsie esterni se la manovra è veloce. E' proprio quello che fa l'Inter, che attraverso scambi stretti, con Borja Valero protagonista, riesce spesso a liberare l'esterno opposto, che è così in grado di attaccare la porta avversaria con pericolosità. In fase difensiva, Spalletti chiede a Nagatomo e D'Ambrosio di restare molto stretti e vicini ai due centrali: la Samp infatti raramente cerca di attaccare per via laterali; Giampaolo chiede al trequartista di turno di allargarsi per favorire le imbucate centrali per le due punte. Sono molto bravi D'Ambrosio e Nagatomo a capire quando seguire l'uomo largo e quando stringere il campo, rendendo impossibili i passaggi filtranti che gli avversari sanno trovare con qualità. Al 18' l'Inter passa grazie ad una azione da corner con Skriniar, al secondo gol stagionale. Il vantaggio dà ulteriore spinta all'Inter e affonda ancora di più la Samp, già in difficoltà prima del gol. Le distanze tra i reparti degli avversari aumentano e l'Inter riesce così a mettere in scena anche un gioco brillante che fa divertire, forse per la prima volta in stagione, il pubblico di San Siro. Perisic prende un palo da centrocampo mentre Icardi raddoppia con un gol "alla Perisic": è lui infatti che si stacca per prendere la palla che cade sul secondo palo, mentre il croato aveva attaccato il centro dell'area. I due si sono scambiati i ruoli. Il capitano prende anche un palo prima dell'intervallo. Inter avanti di 2-0, che poteva essere 4-0, e che fa ben sperare per la ripresa.
SECONDO TEMPO - Giampaolo nell'intervallo sostituisce Ramirez con Caprari, cercando di dare nuova spinta offensiva ai suoi, sotto di due gol. Il copione della partita non cambia, tanto che dopo neanche 10 minuti Perisic scappa via alla difesa e serve ad Icardi il pallone della doppietta. Ancora una volta i due si capiscano, ma soprattutto si cercano alla grande, vera e propria arma offensiva di questa squadra. Sul 3-0 l'Inter inevitabilmente cala il ritmo, dimostrando però di non avere ancora le certezze per gestire come vorrebbe le partite. Sicuramente la stanchezza fisica si fa sentire (Borja per un volta non esce all'ora di gioco) ma il calo di concentrazione è da squadra che ancora deve crescere. La Samp accorcia le distanze grazie a Kownacki che sfrutta l'errore di Handanovic, che dopo ottime parite inceppa in una serata no, regalando di fatto il gol agli avversaria con un'uscita distratta e lenta. Il gol spinge la Samp e mette ansia all'Inter, che inizia a temere la rimonta. Gli ospiti alzano il ritmo, iniziando a cercare molti traversoni verso il centro del campo. La mediana nerazzurra, dove Joao Mario ha rilevato Vecino, fa molto meno filtro e questo permette alla Samp di tenere alta la pressione. L'Inter prende una traversa con Perisic, sbaglia due clamorosi contropiedi (quello di Joao Mario sopratutto) mentre la Doria accorcia ancora con un colpo di testa Quagliarella. Concorso di colpa tra Skriniar e Santon, entrato proprio per rendere l'Inter più forte su questo tipo di situazioni di gioco. La paura passa e l'Inter riesce a portarsi a casa 3 punti importanti non tanto per la classifica, che fa sorridere ma deve essere vista solo come una conseguenza di quello che si fa in campo, ma per la continuità di una squadra che ha dimostrato che, quando la concentrazione è quella giusta, diventa davvero una avversaria ostica per tutti. La Sampdoria sicuramente non è capitata nella sua miglior serata, ma i nerazzurri hanno mostrato una netta superiorità, soprattutto per 60/70 minuti, palesando un gioco che inizia anche a prendere più forma. Lunedì contro il Verona sarà importante vincere per chiudere al meglio questo trittico di partite.