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Inter-Sassuolo - L'Inter paga l'ennesimo errore individuale. Eder è l'unico a provarci, ma è troppo poco

di Matteo Serra

Dopo l'ennesimo cambio in panchina, l'Inter sotto la guida di Stefano Vecchi scende in campo a San Siro contro il Sassuolo con un cambio di sistema di gioco: si torna al 4-3-3 con Joao Mario e Brozovic mezzali e Gagliardini vertice basso. A sinistra gioca ancora Nagatomo, Murillo e Andreolli, data la squalifica di Medel, sono i centrali di difesa. Davanti i soliti Icardi, Perisic e Candreva. Con lo stesso schieramento Di Francesco sistema i suoi, con la novità di Iemmello prima punta supportato da Politano e Berardi. La mediana è composta da Missiroli, Sensi e Biondini. 

ERRORE - L'Inter scende in campo con un buon piglio, vogliosa di porre un limite alle brutte figure. L'azione viene avviata sempre da Gagliardini, mentre Joao Mario e Brozovic hanno il compito, a turno, di accompagnare l'azione e dare sostegno ai tre davanti. La partita subito viene caratterizzata da duelli individuali che i sistemi di gioco speculari delle due squadre creano naturalmente. Perisic e Candreva arrivano spesso all'1 contro 1, sbagliando poi sempre il cross (Candreva) o la conclusione (Perisic). E' un'Inter che però prova a dare ritmo alla partita nei primi 15 minuti. Nel Sassuolo Missiroli agisce da schermo mentre Sensi e Biondini cercano di dare dinamismo alle azioni di contropiede. Dopo un inizio difficile, la squadra di Di Francesco inizia a giocare, mettendo pressione all'Inter. La squadra di Vecchi soffre in particolar modo sulla corsia di sinistra, dove Nagatomo si trova spesso solo a fronteggiare Berardi e Lirola, che puntualmente si sovrappone per permettere all'esterno italiano di convergere verso il centro del campo per calciare in porta o trovare l'inserimento nella parte cieca del campo di Sensi, che è abile a buttarsi nello spazio che il taglio di Politano crea per lui. Entrambe le squadra infatti dovrebbero cercare cambi di gioco repentini per far male all'avversario, ma gli emiliani riescono ci riescono meglio perché la squadra ragiona con una testa unica; esattamente quello che non succede l'Inter. La partita viene sbloccata dall'ennesimo, grossolano e marchiano errore individuale di un giocatore con la maglia nerazzurra: Murillo, con la squadra aperta per impostare il gioco, si fa rubare il pallone da Politano, regalando campo al Sassuolo che passa in vantaggio con Iemmello.

SOLO EDER - Il secondo tempo riprende con Eder ed Ansaldi in campo al posto di Joao Mario e Nagatomo, con l'Inter che passa ad un 4-2-4. Ogni piano di rimonta di Vecchi però viene reso ancora più complicato dal pisolino che tutta la difesa dell'Inter si fa dopo solo 5 minuti di ripresa, quando ancora dalla sinistra Lirola entra in area e serve a Iemmello il pallone del 2-0. San Siro inizia a rumoreggiare e l'unico che prova a dare una scossa alla squadra è Eder, che in ben due occasioni arriva a calciare in porta. Lo fa male, nell'esecuzione e nella scelta, ma è l'unico che vuole evitare l'ennesima sconfitta. Il Sassuolo però mantiene la calma, contenendo gli attacchi dell'Inter e provando a fare il colpo grosso in contropiede. A 20' dalla fine Eder, fortunosamente, trova l'1-2 con deviazione. Nel finale entra anche Gabigol e l'Inter, di puro agonismo e nessuna logica, si getta in avanti. Ma anche nell'irrazionalità, serve saper cosa fare ma invece ognuno gioca per sè: Perisic prova sempre la giocata individuale, Candreva continua a crossare ma mai nessuno va ad attaccare lo spazio, sperando semplicemente che l'ex laziale riesca a disegnare una traiettoria che finisca sulla propria testa. E' questo l'atteggiamento nel finale del capitano Mauro Icardi. Brozovic butta via tutti i palloni mentre Gagliardini corre come un matto, ma da solo si trova a coprire 50 metri di campo. Di Francesco mette anche Cannavaro per chiudere ogni spazio e alla fine riesce nel suo intento, vincendo ancora una volta a San Siro. L'Inter esce dal campo a testa bassa, vittima di se stessa.


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