Inter-Udinese - I nerazzurri si divertono a mente libera. Ripartenze letali
La stagione 2016/2017 dell'Inter va, finalmente, in archivio. Ultima avversaria l'Udinese di Gigi Delneri. Vecchi regala a Carrizo il canto del cigno in nerazzurro, mandando Handanovic in vacanza con un turno di anticipo. Il sistema di gioco è sempre il 4-2-3-1, con Andreolli e Medel centrali, D'Ambrosio a destra e il riscoperto Santon a sinistra. Torna Kondogbia in mezzo al campo insieme a Gagliardini, davanti confermato Brozovic alle spalle di Eder, Perisic e Candreva. Delneri invece schiera i suoi con quello che sulla carta è un 4-4-2, con Widmer sulla linea dei centrocampisti. Davanti Zapata e Thereau guidano l'attacco. In mezzo al campo giocano, insieme al veterano Halfredsson, due giovani molto interessanti come Jankto e Balic.
PRIMO TEMPO - L'Inter scende in campo con la leggerezza di chi non ha nulla da chiedere alla classifica e quindi gioca solo per divertirsi e per divertire il pubblico di San Siro, che nonostante tutte le negatività risponde con una presenza di 36.000 persone. La squadra parte subito forte e concentrata. Il primo tempo si decide sulla corsia di sinistra dell'Inter, dove Santon e Perisic devono fronteggiare Gabriel Silva e Widmer. I due giocatori dell'Udinese non hanno nella fase difensiva la propria arma vincente e infatti, proprio dalle loro parti, dopo 5 minuti si inserisce Santon che riesce a pescare in mezzo all'area, colpevolmente solo, Eder che fa uno a zero. Entrambe le squadre giocano con la mente libera e ne esce una partita con continui cambi di fronte, dato che tutte e due le formazioni provano ad attaccare con molti uomini, anche a costo di subire ripartenze pericolose. Dopo il vantaggio dell'Inter l'Udinese ha, prima con Angella da corner e poi con Zapata in contropiede, l'opportunità di pareggiare ma fallisce entrambe le volte. Ne approfitta l'Inter, che sfrutta il mal posizionamento dei friulani per raddoppiare con Perisic, dopo che Eder è stato molto bravo a vincere il corpo a corpo con Hertaux e pescarlo con una palla che sembra telecomandata. Dopo il match contro la Lazio, l'italo-brasiliano si conferma un giocatore utile, sicuramente non eccelso tecnicamente ma il cui continuo svariare su tutto il fronte d'attacco crea grattacapi ai difensori di Delneri, che spesso sono costretti a scalare sull'esterno lasciando una delle due ali dell'Inter libera di ricevere palla. Proprio sfruttando questo aspetto la squadra di Vecchi è brava a cercare con frequenza improvvisi cambi di gioco che liberano Candreva e Perisic per il cross. Nuovamente da sinistra arriva poi il 3-0, grazie alla bella azione di Perisic che pesca Brozovic il quale con un bel diagonale batte Scuffet. Poco prima del gol Delneri aveva provato a porre rimedio passando a 3 dietro, sostituendo l'infortunato Hertaux con Matos e abbassando Widmer nei tre dietro. Lo svizzero però non è in giornata e grazie ad un suo svarione abbastanza clamoroso arriva poi il gol nerazzurro. Prima dell'intervallo l'Inter ha anche qualche occasione di calare il poker, ma vengono tutte mal sfruttate.
PASSERELLA - A inizio ripresa Vecchi sostituisce Medel con Nagatomo, spostando Santon al centro della difesa. Anche l'Udinese cambia, inserendo Badu al posto di Jankto. Il copione della partita resta lo stesso, tanto che dopo solo 5 minuti ancora una volta Perisic scappa via a sinistra e trova, con un bel pallone rasoterra, Eder, che con un'auto carambola fa 4-0 e doppietta. Questo tipo di giocate sono state chiaramente provate in allenamento da Vecchi, che data l'assenza di un ariete da area di rigore come Icardi ha chiesto ai suoi di servire palloni rasoterra in modo da sfruttare la rapidità di Eder. Dopo un gol e due assist Vecchi toglie Perisic per regalare l'ultima passerella a San Siro a Rodrigo Palacio, che poco dopo essere entrato becca un palo che ben può riassumere le ultime sue due annate all'Inter, fatte di grande intelligenza, movimenti tattici da far vedere nelle scuole calcio, ma pochi, pochissimi gol. Da qui in avanti la partita non produce più niente, l'Inter si limita a muovere palla cercando altri gol per deliziare San Siro, l'Udinese prova a salvare la faccia. Spicca il gran gol di Balic, con una buona qualità mette un pallone all'incrocio dei pali per il 4-1; il croato classe '97 non sfigura, giocando spesso di prima e facendosi vedere con buona personalità. Sarà uno dei giocatori da tenere d'occhio nella prossima stagione. Dopo il suo gol i nerazzurri ripristinano il +4 con una bella azione corale, che libera al cross Candreva. Il pallone finisce sul secondo palo dove Kondogbia, forse involontariamente, colpisce al volo verso il centro dell'area. Sulla traiettoria c'è Angella che non può che farsi autogol. A tempo scaduto Zapata segna su corner, in un copione che l'Inter quest'anno ha già vissuto e che forse è stato il turning point che ha fatto girare in negativo questa stagione. Qualcosina da salvare, molto da buttare. I tifosi dell'Inter lasciano San Siro con la sensazione di chi non si è giocato le sue carte a pieno, perdendosi troppo spesso in un bicchiere d'acqua. L'appuntamento è alla prossima stagione, che tutto lo stadio spera possa essere decisamente diversa.