Inter-Verona - Lautaro spacca-difesa, Mkhitaryan sfrutta il vuoto. Asllani e Barella si dividono i ruoli
Tra i veleni di Monza e la grande attesa per il derby di Supercoppa Italiana mercoledì prossimo a Riyad, l'Inter dopo i 120 minuti contro il Parma torna a San Siro in campionato per sfidare il Verona penultimo ma reduce da due risultati utili di fila. Nel 3-5-2 di Inzaghi, Onana tra i pali e difesa con Skriniar, Acerbi e Bastoni, a centrocampo riecco Calhanoglu in cabina di regia con ai fianchi Gagliardini e Mkhitaryan, sulle fasce Darmian e Dimarco. In attacco il tandem è formato da Dzeko e Lautaro Martinez. Nessuna sorpresa nell'Hellas di Zaffaroni, schierato con il 3-4-3: a centrocampo la linea è composta da Depaoli, Tameze, Ilic e Doig, in avanti Kallon e Lazovic giocano ai lati nel tridente completato da Djuric.
Passano 2' e 40'' e l'Inter si porta subito avanti a seguito di una grande azione in velocità di Mkhitaryan, l'armeno si libera grazie all'uno-due con Lautaro e semina Ilic mentre Dimarco e Darmian tagliano a centro area mandando in subbuglio la difesa del Verona che è costretta a indietreggiare, Gagliardini entra a rimorchio ma il suo tiro è ribattuto, palla ancora al Toro che la mette in buca d'angolo mentre i suoi avversari rimangono a guardare. In fase di costruzione Onana, da cui piedi è partita anche la manovra che ha portato al vantaggio, è il primo play-maker e alterna il passaggio basso al lancio lungo a cercare la sponda delle punte. Al 14' i nerazzurri si involano di nuovo, stavolta con Gagliardini servito da un altro tocco di prima di Lautaro, il 5 ricambia il favore con il cross ma l'incornata dell'argentino non ha potenza né precisione e viene bloccata in presa plastica da Montipò. Mentre la reazione del Verona è sterile e priva di soluzioni di rilievo (attaccanti tenuti a bada con estrema facilità da Skriniar e compagni), l'Inter cerca spesso Lautaro che si abbassa e arieggia il gioco, agevolando in questo modo le sortite dei centrocampisti, con Dzeko più impegnato sulla profondità. Con il passare dei minuti i nerazzurri lasciano il pallino delle azioni agli ospiti che non riescono però mai a rendersi pericolosi dalle parti di Onana, poi provano a colpire in ripartenza come in chiusura di primo tempo quando Mkhitaryan approfitta ancora del buco davanti alla difesa lasciato da Ilic, ma il suo destro a giro è deviato da Hien in angolo.
Nella ripresa il Verona tenta ancora di innescare le sponde di Djuric per Kallon e Lazovic, ma non è serata per i tre del tridente di Zaffaroni. Sull'altro fronte al 51' solita trama con Lautaro nelle vesti di spacca-difesa, il Toro chiama palla portandosi ad altezza centrocampo e di prima apre sulla fascia per Dimarco, che raggiunge il fondo ma il suo cross viene disinnescato in corner dalla retroguardia degli scaligeri. Al 57' primo cambio per gli ospiti che passano momentaneamente al 3-5-2: fuori Kallon, dentro Sulemana che aggiunge volume a centrocampo. Poi al 65' ne arrivano altri tre: Miguel Veloso rileva Tameze, Magnani va al posto di Dawidowicz e Lasagna prende il posto di Ilic andando a riformare il tridente con Djuric e Lazovic. Nell'Inter al 69' i primi due cambi: in campo Asllani e Correa, fuori Calhanoglu e Dzeko. Passa un minuto e il neo-entrato Sulemana dopo aver vinto un duello aereo a centrocampo si catapulta subito in avanti, quindi servito nel corridoio da Lasagna impegna per la prima volta Onana, che con la parata in corner rimedia così anche alla prima disattenzione difensiva dei compagni. A 14' dal termine Inzaghi manda in campo Barella e Gosens che rilevano rispettivamente Mkhitaryan e Dimarco, mentre pure il pubblico di San Siro si proietta alla Supercoppa di Riyad intonando i primi cori contro il Milan. All'80' quinto e ultimo cambio gialloblu con l'ingresso di Piccoli al posto di Doig, ma è dall'altra parte Asllani poco dopo ad andare vicino al gol, proponendosi sulla trequarti e, dopo essersi liberato con la finta dell'ostruzione di Veloso, calciando a lato della porta di Montipò. L'albanese agisce in regia ma non si risparmia durante la manovra offensiva, mentre Barella è impiegato da mezzala sinistra e fa da collante con l'attacco, con Gagliardini sull'altro lato sempre pronto ad assaltare l'area sui cross dalla sinistra, dove Gosens è accompagnato da Bastoni. All'89' Inzaghi concede i minuti finali a Carboni che subentra a Lautaro, il Verona tenta gli ultimi disperati assalti ma la difesa nerazzurra alza il muro. Minimo risultato con il minimo sforzo, l'Inter porta a casa i tre punti con la rete già al 3' di Lautaro, poi gara di gestione contro un Hellas inconcludente e quasi mai pericoloso. La squadra di Inzaghi chiude con il 57% del possesso palla, 11 tiri di cui 3 nello specchio di Montipò contro le 6 conclusioni complessive dell'Hellas con un unico intervento di Onana. Ora si può davvero pensare alla Supercoppa.