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Juventus-Inter - Il piano di Allegri manda sotto l'Inter. Dzeko-Lautaro in sincrono, Juventus sulle ali di Kostic

di Daniele Alfieri

Due punti di divario tra Juventus e Inter che si sfidano nel derby d'Italia a chiudere la tredicesima giornata di Serie A. All'Allianz Stadium scendono in campo le formazioni annunciate alla vigilia. Inzaghi si affida al solito 3-5-2: davanti a Onana tra i pali, difesa con Skriniar, De Vrij e Acerbi. A centrocampo Dumfries e Dimarco sulle corsie laterali, Barella, Calhanoglu e Mkhitaryan in mezzo. In attacco spazio al tandem Dzeko-Lautaro. In panchina Bastoni che ieri ha avuto la febbre e Brozovic tornato a disposizione dopo l'infortunio. Modulo 3-5-1-1 per Allegri che oltre alle assenze note deve fare a meno anche di Vlahovic: la linea dei centrocampisti è formata da CuadradoFagioli, Locatelli, Rabiot e Kostic. Sulla trequarti il classe 2003 Miretti alle spalle dell'unica punta Milik. Fuori dall'undici ma pronti come armi a gara in corso Chiesa e Di Maria.

L'Inter punta subito sulla spinta di Dimarco: l'esterno sinistro è imbeccato dalle aperture di Skriniar e di Lautaro, sul primo taglia fuori con lo stop il marcatore Cuadrado e tenta la conclusione in porta che si infrange proprio contro Dzeko, sul secondo va al cross dal fondo sul quale il Toro dopo la sponda involontaria di Kostic di prima calcia a lato. I nerazzurri schiacchiano la Juve nella propria metà campo: Lautaro si piazza tra le linee con compiti di sponda e smistatore, Skriniar e Acerbi trovano spazi per lanciarsi sulle rispettive corsie agevolando la manovra offensiva. Al 15' la squadra di Allegri alza il pressing costringendo per due volte quella di Inzaghi a ripartire dai lunci lunghi a spazzare di Onana. Quattro minuti dopo prima opportunità per i padroni di casa contro un'Inter rimasta passiva nel difendere: Barella in ritardo lascia libero Fagioli che può aprire verso Kostic, dal cross dalla sinistra del serbo spunta Bremer che da attaccante aggiunto conclude in volata alla Giroud mandando sull'esterno della rete. Corso il primo pericolo, l'Inter riguadagna possesso e campo: al 25' palla gol clamorosa su corner di Dimarco con spizzata di Lautaro per il colpo di testa di Dzeko che non trova lo specchio. Intorno alla mezzora Skriniar, sempre più presente a destra nell'azione, suona la carica azionando lo schema di prima fra Dzeko e Lautaro, l'argentino però manca lo stop, il pallone arriva a Dumfries che calcia con il mancino ma il suo tiro finisce in bocca a Szczesny. In chiusura di primo tempo le due punte nerazzurre, sempre molto vicine, si abbassano ancora una volta in sincrono lasciando dietro di sé lo spazio per gli inserimenti di Dumfries e Barella, dopo la sventagliata di Mkhitaryan il 23 serve l'assist a centro area ma il tentativo in stirata dell'olandese si alza sopra la traversa.

A inizio ripresa la Juve si affida ancora all'arma Rabiot che su cross di Fagioli di testa in mezzo all'area manda alto, l'Inter risponde con la conclusione da fuori di Calhanoglu che già nel primo tempo aveva impegnato Szczesny, stavolta dopo la deviazione del portiere il destro del turco tocca anche la traversa finendo in corner. Al 52' ripartenza letale bianconera dopo il corner in attacco per i nerazzurri, Kostic riesce ad andare via a Barella e mette al centro per Rabiot che privo di marcature apre il compasso e con il destro batte Onana. Inter trafitta in contropiede e sguarnita senza i suoi centrali che non fanno in tempo a rientrare. Passano undici minuti e l'Inter tramortita dal colpo dello svantaggio rischia di incassare anche il secondo: dal corner guadagnato e calciato da Kostic, De Vrij perde il duello con l'altro numero 6 Danilo che insacca in porta, interviene però il VAR: fallo di mano del difensore brasiliano dopo il tocco con il ginocchio. I ritmi si spezzano con la partita che diventa più nervosa: al 74' Inzaghi prova a dare la scossa con gli ingressi di Gosens e Correa al posto di Dimarco e Calhanoglu, nella Juve Chiesa subentra a Milik. Dopo i cambi subito altra palla gol clamorosa sprecata da Lautaro su pallone perso dalla Juve, Correa che fa da perno tra la trequarti e l'attacco lancia la ripartenza ma il Toro si fa respingere il destro da Szczesny. Sull'altro fronte ancora Kostic lasciato libero da Dumfries trova il palo dopo la deviazione in tuffo di Onana. All'82' tripla sostituzione per Inzaghi: entrano Darmian, Bellanova e Brozovic, fuori Skriniar, Dumfries e Mkhitaryan. Nella Juve esce Miretti, in campo Di Maria. Schemi saltati all'85' quando l'Inter subisce il raddoppio finalizzato da Fagioli su assist ancora dello straripante Kostic dopo che sull'altro fronte Dzeko aveva sbagliato la misura del passaggio per il neo entrato Brozovic. Nel finale Juve in surplus e spinta dagli olé del suo pubblico, mentre le mosse della ripresa di Inzaghi non sortiscono alcun effetto. Finisce 2-0 per i padroni di casa che mettono in atto alla perfezione il piano di Allegri, mentre l'Inter sciupa e viene punita dei suoi stessi errori. A fine match è netto il dominio nei numeri dei nerazzurri: 14 conclusioni a 8, 8 corner a 2, 446 passaggi contro 384, ma alla fine a spuntarla è l'acume tattico dei bianconeri che nella ripresa alzano anche i ritmi del proprio gioco. Un altro dato balza all'occhio: la Juve ha corso 109,2 chilometri, l'Inter 101,8, in controtendenza rispetto alle ultime gare disputate su livelli più alti anche di grinta.


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