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Kovacic accende la luce, ma Inter spenta nella ripresa. Belfodil fumoso e Wallace-Pereira sprecano la chance

di Luca Pessina

L'Inter affrontava stasera il Trapani nel quarto turno eliminatorio della Coppa Italia. La squadra di Mazzarri haportato a casa la qualificazione con un sofferto 3-2.

Mazzarri vara il turnover nel classico 3-5-1-1, cambiando tanto rispetto alla sfida di domenica con la Samp. In porta Carrizo sostituisce Handa. Dietro Ranocchia ritrova il posto in mezzo alla difesa, con accanto Andreolli, alla prima da titolare in stagione, e l'instancabile Juan. In mezzo ci sono Guarin, che torna mezz'ala sinistra per l'occassione, Mudingayi a fare le veci di Cambiasso e Taider a destra. Sugli esterni chance per Wallace e Pereira. Davanti spazio a Kovacic, che è chiamato a zittire le voci che lo vogliono scontento in nerazurro, a supporto della prima punta, molto mobile, Belfodil.

Boscaglia conferma il collaudato 4-4-2, modulo solido per cercare di subire il meno possibile al Meazza la favoritissima Inter.  Bomber Mancosu riposa, davanti spazio alla coppia Iunco-Abate. Sugli esterni si farà affidamento sulla spinta di Basso e Pacilli.

I nerazzurri in avvio impongono il proprio gioco, con Guarin che mette subito la gara in discesa con un gol su punizione, da lui stesso guadagnata. Il trapani sembra voler ripartire, con l'Inter e fare la partita, soprattutto con giocate in verticale nella zona centrale del campo, con Wallace e Pereira non precisi nè in fase offensiva nè difensiva. Belfodil gioca lonano dalla porta e nelle poche sponde che fa risulta impreciso. Piuttosto sono Guarin e Taider a lanciarsi negli spazi e ricevere le imbeccate di un Ranocchia quasi regista. 

Kovacic si accende a sprazzi, ma spacca la difesa posizionendosi tra centrocampo e retroguardia del Trapani. Buone delle aperture sugli esterni, che portano al rigore (trasformato da Taider), procacciato ancora da Guarin, e al gol di Belfodil, con assist di Pereira. 

La ripresa parte con gli stessi 22 in campo. Kovacic si esalta in giocate importanti ad allargare il gioco. Boscaglia inserisce Ciaramitaro per Vitale, restando con il 4-4-2. Il gol di Caccetta arriva su una dormita della difesa, e di Mudingayi che si perde l'uomo sulla rimessa laterale. 

Il Trapani ci prova con Mancosu che subentra a Iunco e l'Inter rischia in contropiede. Kovacic esce per un fastidio avvertito dopo aver calciato verso la porta, con Olsen all'esordio in una gara ufficiale che si piazza mezz'ala sinistra, con guarin che passa trequartista. Bonazzoli subentra a Belfodil e fa subito vedere le sue doti da prima punta, un classe '97 dal futuro certo. 

La girandola di cambi si chiude con Donkor al posto di un disattento Juan, con Andreolli che passa a sinstra nei tre dietro e il ghanese a destra. 

Da qui alla fine l'Inter fa in tempo a subire il secondo gol del Trapani con Madonia, su una disattenzione in uscita dopo un corner. I nerazzurri sprecano in contropiede e il triplice fischio dà fine ai tormenti di Mazzarri, letteralmente imbufalito per la gestione della ripresa dei suoi (in particolare degli ultimi possessi palla).

L'Inter convince per un tempo, ma spreca troppo. Belfodil è impreciso tatticamente e tecnicamente, csì come falliscono Wallace e Pereira sugli esterni. Kovacic si accende a sprazzi, ma fa vedere la sua classe cristallina. Il Trapani merita i de gol per averci creduto fino alla fine, ma la tìretroguardia dell'Inter sui due gol ha le sue colpe macroscopiche. In generale i nerazzurri non positivi nella ripresa per il calo di tensione che rischiava di pregiudicare l'intera prestazione.


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Domenica 15 dicembre