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L'espulsione di Costa spiana la strada alla rimonta

di Domenico Fabbricini

Stramaccioni, a differenza dei prossimi avversari in campionato, non attua un grand turn over, lasciando a riposo solo Cambiasso, e ripresenta il 4-3-3 con Zanetti, Ranocchia, Samuel e Pereira in difesa; Mudingayi, Gargano e Guarin a centrocampo; Cassano, Milito e Palacio in avanti. La Samp risponde con il 4-1-4-1 lasciando il solo Eder di punta. I primi minuti scorrono via equilibrati senza sbavature tattiche né dall'una né dall'altra parte, molto mobili gli uomini nerazzurri che si scambiano spesso la posizione per non lasciare punti di riferimento ma ad andare in vantaggio per prima è la Samp per colpa di un infortunio difensivo dell'Inter: Samuel e Ranocchia non si intendono con Handanovic, la palla stagna in area e per Munari è facile mettere dentro. La Samp dopo il gol ovviamente si schiaccia sempre più nella propria area lasciando fuori il solo Eder, l'Inter prova a spingere con tutti gli effettivi, compresi Pereira e Zanetti che si allungano sulle rispettive fasce, ma trovare spazi è davvero difficile, sebbene l'Inter penetri in area di rigore più e più volte.

Nella ripresa Stramaccioni manda in campo Cambiasso per Mudingayi, tatticamente non cambia nulla. Al 6' l'episodio chiave: Palacio contro 4 avversari vede Milito libero e lo serve, il Principe entra in area e viene atterrato da Costa a tu per tu con Romero. Rosso e rigore che lo stesso Milito trasforma. In dieci Ferrara toglie Berardi (infortunato) e inserisce De Silvestri: Estigarribia arretra in difesa e De Silvestri si posizione a centrocampo, doriani con  il 4-4-1. Al 13' fuori l'ex Poli, dentro Renan tra i blucerchiati. Al 17' cambio anche per l'Inter: Stramaccioni concede riposo a un generoso Pereira per inserire Nagatomo.

Il gol del 2-1 dell'Inter è da manuale del contropiede: calcio d'angolo della Samp che decide di ripartire da dietro ma l'appoggio è sbagliato e Milito ruba palla, lancia centralmente Cassano che parte dalla sua trequarti palla al piede e si porta fin dentro l'area avversaria, vede Palacio a destra e lo serve, diagonale a incrociare immediato che lascia di sasso Romero. Gol fantastico nonostante la superiorità numerica dei difensori blucerchiati. Ferrara allora si gioca il tutto per tutto e richiama Renan, appena entrato, per mandare in campo Maxi Lopez. Samp ora in campo con un 4-3-2 molto elastico visto che i terzini a turno vanno a fare il quarto a centrocampo. Ma gli ospiti non fanno in tempo a risistemarsi in campo che l'Inter ruba palla con Guarin e trova il 3-1 grazie a una grande azione personale, di forza, dello stesso colombiano. Col risultato al sicuro Stramaccioni può concedere un po' di riposo a un ottimo Ranocchia dando a Silvestre l'opportunità di mettersi in mostra nei cinque minuti finali.
L'arbitro concede quattro minuti di recupero e al terzo di questi Eder trova il 3-2 approfittando di una difesa ferma e con la testa già a Torino. Ma sarà un gol totalmente inutile perché subito dopo l'arbitro fischia la fine delle ostilità. E ora la testa può andare davvero a Torino...


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