L'Inter gioca solo un tempo. Si rivedono gli esterni, ma la difesa traballa. Manca ancora il passo avanti
L’Inter questa sera affrontava il Saint Etienne per la quarta giornata del giorno di Europa League. Una gara potenzialmente decisiva per ipotecare la qualificazione, ma i nerazzurri escono solo con un pareggio dalla trasferta transalpina.
Mazzarri punta sul 3-5-2 sperimentale con Carrizo e la linea difensiva con Andreolli, Vidic e Juan (capitano per l’occasione). In mezzo Kovacic fa gli straordinari, con lui Medel e Kuzmanovic, con Mbaye e Dodò sugli esterni. Davanti spazio a Bonazzoli e Palacio, alla caccia del gol e della condizione perduta.
Galtier propone il solito 4-2-3-1 con la certezza Ruffier tra i pali. Sall, Pogba e Theophile-Catherine danno muscoli e velocità alla difesa. Lemoine e Clement sono la diga e il cervello della squadra, il peso dell’attacco è sulle spalle di Erdinc.
L’Inter parte bene, fa gioco con i centrocampisti e sono buoni i movimenti ad allargare il gioco per gli esterni. Bonazzoli fa da sponda con i compagni, Palacio cerca spesso il movimento in profondità, tagliando in due la linea difensiva dei francesi. Kuzmanovic si fa vedere bene tra le linee e dispensa buone giocate, l’ASSE prova a crescere spingendo in ripartenza e giocandosela sui calci piazzati, ma l’Inter riesce a passare in vantaggio sfruttando la spinta di Mbaye, con l’azione chiusa dalla parte opposta da Dodò.
La ripresa vede la squadra di casa dominare fin dall’inizio, l’Inter si abbassa e il Saint Etienne pareggia con Sall da calcio d’angolo. La difesa va spesso in affanno nelle azioni in velocità e negli uno contro uno, non gestisce bene la sfera (Vidic il peggiore) e anche Kovacic porta troppo palla, senza far salire i compagni e dare respiro alla manovra. Mazzarri inserisce Obi per Bonazzoli, con l’ex Dinamo Zagabria che passa trequartista, ma solo per pochi minuti, prima dell’ingrasso di Osvaldo al suo posto. L’Inter non riesce più a sviluppare la manovra e con l’uscita di Kuz per Palazzi i nerazzurri si limitano a ripartire, continuando a soffrire sulle sortite degli uomini di Galtier.
E così l’Inter muove la classifica, o meglio spreca una chance per chiudere il discorso qualificazione. WM è in emergenza ma i suoi fanno sempre il minimo quando non incorrono in disfatte come a Parma. Il gioco c’è solo un tempo, la difesa, vecchia certezza, traballa. Galtier ha il demerito di soffrire tutta la prima frazione. Dopo il gol sono i suoi a fare la gara e spingono per ottenere il vantaggio che alla fine, nonostante il pressing, non arriva. Non un passo avanti, almeno quello che ci si aspettava dall’Inter dopo il Tardini. E domenica c’è il Verona, altro importante banco di prova.