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La sfuriata iniziale vanificata dall'ennesimo errore. Ma quante occasioni sprecate tra andata e ritorno

di Domenico Fabbricini

Mancini schiera dal primo minuto la squadra con un modulo inatteso, il 4-2-3-1 con Medel e Guarin in mediana e Hernanes, Kovacic e Palacio trequartisti dietro Icardi. Modulo speculare per il Wolfsburg. L'avvio di gara sorride ai nerazzurri che sanno di dover fare la partita e si gettano in avanti con cuore e determinazione. I tedeschi sono attendisti ma quando possono colpiscono in contropiede sfruttando una difesa per così dire "ballerina". Frequenti gli inserimenti dei trequartisti nella manovra offensiva dell'Inter, molto probabilmente il tecnico voleva proprio questo con Icardi a fare da ago della bilancia lì davanti. Ma in questo modo è facile anche scoprirsi e se sul primo contropiede è bravissimo Carrizo ad anticipare Dost in uscita disperata, poco dopo non può nulla sul gol del vantaggio biancoverde. Errore multiplo della difesa interista, Campagnaro arranca su un lancio lungo per De Bruyne, Ranocchia deve sganciarsi per coprirlo ma lascia un buco centrale in cui si infila Caligiuri, Juan è in colpevole ritardo ed è facile per l'attaccante di origini italiane mettere dentro l'1-0. Dopo la rete l'Inter accusa il colpo, soprattutto psicologico, e allenta vistosamente la pressione offensiva non riuscendo più a creare occasioni realmente pericolose.

Nella ripresa Mancini prova a correre ai ripari tornando al più collaudato 4-3-1-2 con Hernanes trequartista dietro Icardi-Palacio. La squadra sembra girare meglio e il cambio Kovacic-Kuzmanovic supporta questa scelta: esce tra l'altro zoppicando Mateo. Poco dopo entra anche D'Ambrosio che spinge sicuramente meglio di Campagnaro del quale prende il posto. E' il momento migliore dell'Inter che riacquista coraggio e trova a 20' dalla fine il gol che riapre le speranze: uno-due Palacio-Hernanes-Palacio e gol che riporta le squadre in parità. Il Wolfsburg si copre con Perisic per Caligiuri ma la stanchezza comincia ad emergere: Hernanes non è più preciso come all'inizio, Kuzmanovic ci prova solo da fuori, Icardi e Palacio stanno esaurendo la benzina. Lentamente, anche a causa dell'inesorabile passare dei minuti, l'Inter si spegne e all'89' in contropiede il Wolfsburg trova il gol del game over con il nuovo entrato Bendtner: troppo spazio per la giocata dei tedeschi, l'ex Juve si infila nella difesa come lama nel burro ed anticipa tutto chiudendo i giochi.

Un risultato tra l'altro meritato per i tedeschi. Resta il rammarico, per l'Inter, di aver gettato al vento la partita di andata con i tanti errori difensivi e non aver saputo sfruttare al meglio le occasioni (anche oggi diverse) create nei 180' di gioco.


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